SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Il Pd va all’attacco dell’amministrazione comunale per l’aumento della tassa sui rifiuti.
“L’aumento della pressione tributaria certifica l’assenza di programmazione ed una incapacità nel reperire le risorse economico-finanziarie senza incidere ulteriormente sulle tasche di tutti i cittadini”, denuncia il segretario comunale Edward Alfonsi.
“Gli aumenti per le famiglie variano a seconda del numero dei componenti: ad esempio una famiglia media di quattro persone ha ricevuto un bollettino di 70 o anche 90 euro in più rispetto all’anno 2016 e precedenti. Certamente sull’aumento potrebbe aver inciso ma solo in parte l’incremento del costo di smaltimento dei rifiuti dovuto alla necessità di abbancare gli stessi fuori bacino. A tal proposito occorre che nell’assemblea territoriale d’ambito si trovi una soluzione definitiva”.
Prosegue Alfonsi: “Sull’aumento ha pesato molto anche il mancato rifinanziamento nel bilancio comunale, per gli esercizi 2017-2018-2019, delle somme destinate a finanziare le “premialità” in bolletta per la riduzione legata alla spinta sulla raccolta differenziata. San Benedetto del Tronto si è sempre contraddistinta per puntare strategicamente sulla raccolta differenziata. Nell’anno 2016 è stata raggiunta la quota del 68% di differenziata e tale importante obiettivo è stato raggiunto sicuramente grazie ad un grande impegno delle utenze. A fronte, però, di tale impegno nessuna “premialità” è stata prevista dalla nuova giunta, diversamente da quanto accaduto lo scorso anno, facendo così registrare, a invarianza di costi di raccolta e smaltimento dei rifiuti, l’aumento della stessa TARI, causato dal fatto che nessun utente di San Benedetto del Tronto può beneficiare per l’anno corrente di sconti per la raccolta differenziata”.
In realtà, come annunciato nei mesi scorsi dal dirigente al settore Bilancio Antonio Rosati, a incidere è soprattutto l’esaurimento del bottino di 700 mila euro relativo al rimborso della mini-Imu, su cui poggiavano le agevolazioni che il Comune aveva potuto promuovere negli ultimi anni.
“Non risultano rifinanziate neppure le detrazioni e riduzioni al fine di redistribuire il carico tributario tra i contribuenti, con criteri legati alla singola capacità contributiva calcolata in base all’Isee – aggiunge il segretario – in questo modo, purtroppo, tutte le famiglie con reddito Isee inferiore a 16 mila euro non potranno usufruire per quest’anno della riduzione del 40% della tassa, come invece è accaduto in precedenza. Occorre purtroppo evidenziare che questo aumento della tassa va a incidere pesantemente anche sulle attività produttive e commerciali, di ristorazione e ricettive della città, come ad esempio gli alberghi, penalizzando quindi fortemente le attività in un momento di crisi che già debbono far fronte alle gravi difficoltà provenienti ancora da una persistente congiuntura economica negativa sommata ad una profonda incertezza circa l’imminente stagione estiva in riviera”.