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Aumenti trasporto scolastico, il dirigente Rosati: “Uscire dalla convenzione non avrebbe senso. E ci porterebbe verso un contenzioso”

C'è anche una sentenza del Tar che impone il mantenimento degli stessi parametri. Spazzafumo: "L'opposizione parla senza cognizione di causa"
Pubblicato il 29 Settembre 2023

SAN BENEDETTO DEL TRONTO. C’è una convenzione in atto, stipulata (quasi obbligatoriamente) dall’amministrazione Piunti, ereditata da quella attuale e dalla quale sarebbe praticamente impossibile uscire. Sulla vicenda del trasporto scolastico abbiamo chiesto direttamente al dirigente del settore, il dottor Antonio Rosati, come stanno le cose dopo che la vicenda è esplosa in consiglio comunale relativamente agli aumenti dei costi.

Tutto ha inizio nei primi mesi del 2021 quando il comune di San Benedetto del Tronto ha aderito alla convenzione della Regione Marche per il trasporto scolastico. Una scelta che, a parlare con gli uffici tecnici, era praticamente obbligata e lo conferma anche il fatto che la quasi totalità dei comuni della Regione abbia aderito. “Con questa convenzione – spiega Rosati – l’interlocutore veniva scelto dalla Regione. L’azienda era stata individuata da Ancona (la convenzione era già stata attivata quando San Benedetto ha aderito ndr) e e con quella formula si sarebbe passati ad un nuovo tipo di calcolo del costo del servizio, cioè in base ai chilometri effettuati“. Fino a quel momento, infatti, il conteggio del servizio era forfettario.

Una convenzione che però non prevedeva alcuni servizi collegati a quelle che possono essere le esigenze territoriali dei vari comuni. Uno degli esempi più lampanti è la dislocazione della palestra della scuola Curzi che non si trova nel complesso della struttura o la necessità di trasportare alle scuole Miscia gli alunni di alcune delle classi delle scuole Caselli attualmente interessata dai lavori. “Per questo motivo abbiamo trattato e stiamo trattando con la ditta che si occupa del servizio, la Fratarcangeli – spiega Rosati – e va detto che loro ci sono venuti incontro su molti aspetti. Basti pensare che hanno messo a disposizione delle corse gratuite per il trasporto degli alunni da via Moretti a via Ferri“.

Resta il fatto che il conteggio chilometrico comporta una spesa notevolmente superiore rispetto al precedente tipo di contratto. “Stiamo cercando di disciplinare le corse mantenendo inalterata la risposta alle esigenze delle famiglie ma ottimizzando i percorsi in maniera di diminuire il costo per l’amministrazione comunale”. Ma la domanda che sorge spontanea dopo la polemica emersa durante il consiglio è: è possibile uscire dalla convenzione e rivedere spese e accordi con un altro eventuale gestore?. La risposta, a quanto afferma Rosati, è anche in una sentenza del Tar: “Dovremmo fare una nuova gara d’appalto andando incontro ad un inevitabile ricorso da parte dell’azienda che attualmente garantisce il servizio e, soprattutto,  l’eventuale nuova azienda dovrebbe subentrare con le medesime modalità con le quali sta attualmente lavorando Fratarcangeli come afferma chiaramente una sentenza del Tar di Napoli”.  A tutto ciò si aggiunge il fatto che, negli ultimi mesi i costi dei trasporti sono aumentati e i prezzi della convenzione sono stati rivisti pesantemente.

“L’unica arma che abbiamo per smussare questa situazione – continua il dirigente – è quella di controllare e ottimizzare il servizio. Lo stiamo facendo dialogando costantemente con l’azienda che, va ribadito, ci sta venendo incontro su molte cose adattando il servizio alla conformazione della città e alla posizione delle scuole”.

Sulla situazione è interviene anche il sindaco Antonio Spazzafumo: “Dall’opposizione si dicono cose senza cognizione di causa. Parlano di Monteprandone quando invece Monteprandone è nella convenzione nel nostro medesimo lotto. Parlano del fatto che dobbiamo uscire da questa convenzione come se fosse una cosa fattibile. Non avrebbe senso. Sarebbe come se all’improvviso dicessimo a Picenambiente o a Cpl Concordia che decidiamo di uscire. Si rendono conto di quello che dicono? In primis andremmo incontro ad un contenzioso pesantissimo con l’azienda. La convenzione, tra l’altro è qualcosa che abbiamo ereditato dalla precedente amministrazione che comunque si è vista praticamente costretta a sottoscriverla”.