ASCOLI PICENO. “Non condivido e non ho autorizzato la scelta esperienziale inserita nel corso di formazione. Per questo motivo l’Ast chiederà ai propri dirigenti e direttori scelte di maggiore sobrietà, mantenendo, però, sempre alta l’attenzione sugli aspetti della formazione e della competenza, imprescindibili per una sanità di qualità”. Così il direttore generale dell’Azienda sanitaria territoriale di Ascoli, Nicoletta Natalini dopo la notizia lanciata dalla Nuova Riviera sull’escursione in barca a vela di alcuni dipendenti dell’Ast,. Un’escursione pagata dall’azienda sanitaria.
Si trattava dell’evento dal titolo ‘Prendiamoci cura di noi’, attività di team building outdoor, per il quale, pur sottolineando la valenza della metodologia utilizzata anche da molte altre aziende sanitarie, ritiene doveroso chiarire che non è stata data alcuna autorizzazione da parte dei componenti della direzione aziendale allo svolgimento di una formazione che comprendesse l’esperienza pratica esterna all’aula di formazione.
“L’Ast di Ascoli – continua il direttore Nicoletta Natalini – ha più volte sottolineato come il miglioramento della sanità picena passi anche attraverso un percorso di formazione, qualificazione e valorizzazione per il proprio personale che rappresenta il grande valore di un’azienda sanitaria, oltre alla tecnologia, alle strutture e a una buona organizzazione. Lo dimostrano i fatti, tra i quali vale la pena ricordare il pagamento delle premialità e delle indennità che da anni i dipendenti non percepivano, l’attribuzione degli incarichi di funzione e, appunto, la formazione. Quest’ultima, sempre utile per qualunque lavoratore, rappresenta un valore aggiunto e necessario nella sanità, al fine di mantenere, o acquisire, competenze specifiche e specialistiche, oltre a quelle che vengono insegnate nei corsi di laurea e formazione professionale di base. Il Piano annuale della formazione è parte integrante del Piano integrato di attività e organizzazione (Piao), documento previsto per legge dal 2022, obbligatorio per le aziende pubbliche, che comprende, tra l’altro, performance, fabbisogni del personale, parità di genere, lavoro agile, anticorruzione”.
Andando al caso specifico dell’attività di team building outdoor, l’azienda sanitaria fa sapere che nel Piano della formazione, predisposto nel mese di gennaio 2024 dal direttore dell’unità operativa complessa formazione e Urp, tra le richieste formative pervenute dalle stesse unità operative e dai dipartimenti dell’Ast, comprendenti oltre 200 eventi, c’era, tra gli altri, un’attività dal titolo ‘Prendiamoci cura di noi’ il cui scopo, indicato dal responsabile scientifico del corso, il dirigente delle professioni tecniche, era quello di iniziare un percorso di team building interno alla nuova organizzazione alla luce dei nuovi incarichi di coordinamento e delle sfide da raggiungere, al fine di colmare il gap conoscitivo tra i colleghi e porre le basi per creare forti legami interpersonali. Successivamente, sulla base del regolamento dell’Asur ancora vigente, il direttore del dipartimento, che comprende pressoché tutte le unità operative con coordinatori di profilo tecnico, ha approvato lo svolgimento di quanto proposto e pianificato. Si tratta, quindi, di un percorso lecito e legittimo, per un corso dal contenuto formativo riconosciuto, con metodologia tra le più utilizzate dalle aziende. Il contenuto formativo principale del corso si è svolto in aula. Come invece si sarebbe svolta la parte pratica, prevista in modo generico nel piano formativo sotto la definizione ‘esperienze pratiche’, non era dettagliato ed esplicitato.