SAN BENEDETTO DEL TRONTO. Il progetto AreaMare porterebbe 279 nuovi abitanti teorici a Porto d’Ascoli. Un dato comunicato nella commissione urbanistica, che si è riunita giovedì per discutere dell’intervento prima che la giunta, nei prossimi giorni, si esprima in merito alla verifica della sussistenza dell’interesse pubblico per il progetto di variante promosso dalla società.
Lo scorso giugno, AreaMare aveva vinto il ricorso al Consiglio di Stato successivo al pronunciamento iniziale del Tar che, un anno fa, aveva sentenziato che il Comune di San Benedetto non era tenuto a fornire risposte a proposito della richiesta della società di varianti urbanistiche per la realizzazione di diversi edifici residenziali a Porto d’Ascoli. Ma il Consiglio di Stato aveva smentito questa posizione concedendo all’ente quattro mesi per rispondere.
Tanti i presenti in sala consiliare, tra cui l’ex assessore e presidente del quartiere Mare Leo Sestri, i membri del comitato Fermiamo il Consumo di Suolo, i rappresentanti dei quartiesi Sentina e Ragnola, l’esponente di Sinistra Italiana Giorgio Mancini e, soprattutto, il presidente del cda di AreaMare, Eolo Di Concetto.
Il progetto prevede la realizzazione di quattro palazzine da tre piani e quattro villette su via del Cacciatore e quattro palazzine di quattro piani, una piazza e sei villette in via Mare. AreaMare, in caso di approvazione dell’iter, fornirebbe un contributo di 1,2 milioni più oltre 3 milioni sotto forma di aree.
“Questo progetto è immune da ogni rilievo tecnico-urbanistico”, ha affermato Di Concetto. “Abbiamo avuto occasione di poterlo strutturare seguendo le indicazioni dell’ufficio del Municipio. Non siamo di fronte ad un’idea di AreaMare, ma dell’amministrazione comunale che nel 2017 ha restituito la possibilità di poter intervenire. Noi abbiamo raccolto l’invito. Non ci sarebbe nessun aumento volumetrico e nessun aumento di suolo, se non quello già previsto dal piano regolatore. Abbiamo eseguito ciò che ci è stato indicato, abbiamo prodotto il progetto inserendo anche una perizia di un tecnico per stabilire il valore del contributo economico dovuto all’amministrazione. L’amministrazione si è voluta avvalere dell’agenzia delle entrate per analizzare la bontà del contributo e diversamente dai 940 mila euro ipotizzati dal nostro tecnico, l’agenzia ha riconosciuto una somma di 1,2 milioni”.
La maggioranza non ha preso posizione e, per reazione, non è intervenuta nemmeno l’opposizione, fatta eccezione per Annalisa Marchegiani, presidente della commissione: “Le monetizzazioni oggi non contano quanto la qualità della vita dei cittadini. Quella è un’area altamente strategica, compresa tra il mare e la ferrovia”.