martedì 20 Maggio 2025
Ultimo aggiornamento 05:53
martedì 20 Maggio 2025
Ultimo aggiornamento 05:53
Cerca

Area Brancadoro, le critiche di Primavera: “Il verde? Residuale e puramente decorativo. Si parla di parcheggi e strutture”

L'affondo dell'ex consigliere: "Il privato può fare tutti i progetti che vuole. La pianificazione spetta all'amministrazione. Qui addirittura si presenta il tutto senza passare per il Comune"
Pubblicato il 23 Gennaio 2024

SAN BENEDETTO DEL TRONTO. “Parcheggi, strutture e una presenza del tutto residuale del verde”. Lo afferma Daniele Primavera riferendosi al progetto San Park che sarà presentato nei prossimi giorni. “Qualora il progetto andasse avanti, l’idea di fare dell’area Brancadoro il “polmone verde” di San Benedetto (in passato si favoleggiava di una sorta di “Central Park” in salsa adriatica) andrebbe definitivamente a scomparire – spiega l’ex consigliere comunale -. L’intero progetto ha infatti una presenza del tutto residuale di verde, dal momento che la stragrande maggioranza della superficie è occupata da parcheggi e strutture”.

Per Primavera infatti il verde “è puramente decorativo e percentualmente insignificante” utilizzato come elemento di separazione delle aree e non come un’area davvero fruibile. “La solita progettazione delle aiuole e delle strade alberate spacciate per spazi verdi”.

L’ex consigliere comunale parla di un progetto che ruota “attorno a un meccanismo speculativo basato sulla cosiddetta economia “green”. Sideralba Green, la società che ha proposto il progetto, è infatti un’impresa fondata per l’installazione di impianti fotovoltaici e produzione energetica”.

Mostra la brochure scaricabile dal sito Sideralba Green: “Sebbene il progetto sia raccontato in modo diverso (e anche disegnato in modo diverso) il fulcro dell’intera economia progettuale sembra essere proprio l’installazione di pannelli fotovoltaici. Dalla brochure infatti si legge che “sarà disponibile un’ampia area parcheggio per circa 3000 posti auto all’ombra di pensiline fotovoltaiche di design”. Ora, io non sono un tecnico, ma un posto auto di dimensioni standard è circa 13 mq (2,50×5,50) a cui deve essere aggiunto naturalmente il necessario spazio di manovra. Possiamo quindi calcolare a spanne uno spazio di oltre 50.000 mq (7 campi da calcio) asfaltato e dedicato ai soli parcheggi più ovviamente le strade necessarie, e del resto il calcolo è rafforzato dall’immagine diffusa da Sideralba in cui si vedono chiaramente le proporzioni con lo stadio e con le altre costruzioni che ci sono familiari, come l’IPSIA. Proporrei quindi di rinominare il progetto da “San Park” a “San Parking”.

Inoltre Primavera sottolinea come “anche in questo caso come sempre prima si faranno i pannelli e poi (quando? e verrebbe da dire, se?) si faranno le opere. La sequenza dei lavori la racconta proprio Sideralba nella brochure: intanto abbiamo stanziato i soldi per fare un impianto fotovoltaico “non permanente”, poi con quei soldi faremo i parcheggi (e altri impianti), poi dopo ancora faremo gli impianti sportivi e soprattutto l’Arena che verrà coperta da ulteriori pannelli”.

“Comunque – continua l’ex consigliere – è abbastanza indicativo della trasparenza del progetto che siano previsti 3000 parcheggi coperti ma che questi siano rappresentati da un disegnino con un parcheggio pieno di simpatici alberelli. E nonostante questo per farlo sembrare “green” hanno dovuto colorare di verde tutto lo spazio attorno all’area di progetto. Nel frattempo, il privato invia al Comune un parere legale proponendo la revisione delle norme tecniche di attuazione. Cioè siamo al punto che le norme il privato se le vuole scrivere da solo. E nel parere arriva pure a dire che i tempi di adozione dello strumento pianificatorio pubblico non sarebbero compatibili “con le aspettative della cittadinanza per l’interesse oggettivamente pubblico al completamento delle infrastrutture sportive”. In pratica il privato rappresenta i cittadini, si scrive le norme, progetta, fa tutto da solo. Tanto varrebbe nominare l’avvocato del privato assessore all’urbanistica tanto è efficiente rispetto a quello in carica, l’uomo del “salviamo il ballarin, anzi no”.

Primavera specifica: “Io penso che il privato possa fare tutti i progetti che vuole, ma che la pianificazione (e la produzione della normativa) spetti all’amministrazione – sì, pur quella piuttosto misera che è in carica. Penso che questa dovrebbe rappresentare l’interesse pubblico; e di tutto questo finora non ci ha fatto sapere praticamente niente – soprattutto che ne pensa. E penso pure che l’amministrazione debba interloquire con i cittadini prima di discutere col privato e possibilmente senza il privato, perché la pianificazione non si fa (non si dovrebbe fare) a beneficio di questo o quel proprietario ma tenendo conto degli interessi generali e delle esigenze dei cittadini che no, non le rappresenta uno studio legale di Roma. Invece niente di tutto questo mi pare che sia successo”.

“Apprendo addirittura che il privato intende presentare in pompa magna il suo progetto alla stampa e alla città saltando completamente l’amministrazione, che a questo punto mi sembra del tutto ininfluente. Addirittura il privato invita direttamente i membri dell’opposizione. “Democrazia” a San Benedetto non solo non è partecipazione civica, ma neppure più un confronto tra rappresentanti di maggioranza e opposizione: “Democrazia” per costoro è confronto tra privato e opposizione perché la maggioranza non ha niente da dire. Dopo aver disertato l’asta fallimentare in cui per quattro soldi avrebbe potuto aggiudicarsi l’intera area, lasciandola di fatto a Sideralba e mancando un’occasione storica per ragioni francamente incomprensibili, oggi l’amministrazione abdica completamente al suo ruolo lasciando che il privato acquirente ancora una volta determini la storia della nostra città in totale solitudine e autonomia. Faccio fatica a rispondere a chi, come accade da molti anni, mi chiede cosa votiamo a fare se tanto i nostri rappresentanti non contano mai niente, non decidono nulla e fanno solo quello che vogliono chi ha i mezzi economici per decidere”.