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Anffas di Grottammare, la presidente Ceneri risponde a sindacati: “Dal mio insediamento un continuo confronto. I dati sono sempre stati forniti alle organizzazioni sindacali”

"Sulle telecamere si aprirà un confronto, come già annunciato in occasione di un incontro del 27 marzo"
Pubblicato il 30 Marzo 2023

GROTTAMMARE. Non si è fatta attendere la risposta di Gabriella Ceneri, presidente della fondazione Anffas di Grottammare dopo le accuse che, ieri, hanno lanciato Cgil e Cisl. Accuse che, lasciano “perplessa” Ceneri. “Resto perplessa – spiega – considerato che dall’insediamento c’è stato un continuo percorso di confronto, che ha portato alla soluzione di molti problemi, tra i quali in primis l’annosa differenza di trattamento contrattuale tra i lavoratori dipendenti delle 2 cooperative a marchio Anffas e quelli dipendenti da Anffas Onlus. Infatti in pochi mesi e con tanto lavoro, da parte di tutti, CDA, consulenti e direttori, ma anche dei sindacati, che ho sempre ringraziato per la loro disponibilità, si è giunti alla cessione dei contratti di ben 24 dipendenti dalle 2 Cooperative Il Faro del Piceno e Anffas Servizi Piceno alla Fondazione Anffas Grottammare, e alla conciliazione individuale attraverso le tre sigle sindacali e la loro stabilizzazione trasformando a tempo indeterminato anche tutti i contratti a termine che la precedente amministrazione non aveva voluto stabilizzare”.

Ceneri rispedisce al mittente le critiche sulla mancanza di trasparenza: “Non è affatto vero – sostiene – quanto sostenuto in merito alla mancata comunicazione di “dati utili richiesti al confronto sindacale – testualmente -: dato occupazionale, l’organizzazione dei servizi così come del “Dopo di Noi, i minutaggi previsti dall’accreditamento regionale”, che invece sono sempre stati forniti alle organizzazioni sindacali; da ultimo ho, peraltro, inviato in data 15 marzo un documento via mail, con una proposta di contratto integrativo aziendale, alle tre sigle sindacali in vista dell’incontro, già fissato da tempo alla data del 27 marzo,. Detto documento contiene, tra gli altri, anche un paragrafo sul lavoro domestico svolto dalle assistenti familiari / badanti nell’appartamento della L.112/16 sul Dopo di Noi”.

“Proprio relativamente alla gestione dell’appartamento per la L. 112 – continua la presidente – abbiamo proposto un accordo, prendendo spunto dal suggerimento avanzato dalla CISL (che ora sottoscrive questo pretestuoso articolo) per ottimizzare la gestione dei turni lavorativi e la relativa remunerazione. Ebbene, la nostra proposta per il contratto integrativo è stata riscontrata solo dalla UIL, mentre le altre 2 sigle non hanno nemmeno risposto, venendo meno anche a regole di buona educazione.  Da ultimo è stato comunicato, dapprima in copia in data 27 marzo, in occasione dell’incontro e successivamente via pec, anche il documento che delinea la forma organizzativa della dirigenza della Fondazione sul personale. La Fondazione ha peraltro consegnato da parecchi mesi alle sigle sindacali il proprio programma di mandato, nel quale, in ossequio a quanto previsto dalla Legge Regionale 21 del 2016, si è inserito il progetto di costituzione della RD3, con un nucleo di 20 posti, presso la sede di Grottammare”.

Ceneri spiega che si tratta di una struttura residenziale che sostituirà le attuali 2 Coser da 10 posti (case famiglia) “che non sarà più possibile mantenere, secondo la suddetta legge regionale, e che sono dislocate attualmente a nemmeno 7 km di distanza l’una dall’altra. Per l’applicazione della nuova normativa la Regione Marche ha disposto un regime di proroga che scadrà nel mese di settembre 2023. Entro tale data il progetto esecutivo dei lavori dovrà essere comunicato alla Regione, in modo che effettui i sopralluoghi e autorizzi le opere. Mi risulta che altre realtà locali, che si occupano di persone non autosufficienti, come il Centro Biancazzurro, abbiamo già iniziato i lavori. Nella prospettiva di riunificazione di personale e residenti nella RD3 che avrà sede a Grottammare, abbiamo disposto a far data dal mese di aprile un avvicendamento di n. 2 unità da una Coser all’altra, per meglio amalgamare le due equipe e avviare quella familiarità con i residenti che nel comunicato si legge come argomento ostativo! È molto importante delineare che tale avvicendamento riguarda solo 4 operatori (due O.S.S. e due Educatori Prof.) su un totale di 19”.

“A tal riguardo – prosegue – e per opportuna informativa ai sindacati CGIL e CISL, il datore di lavoro, nell’ambito del suo potere direttivo, può unilateralmente decidere di far svolgere la prestazione di lavoro in luogo diverso da quello indicato nel contratto di lavoro attraverso la trasferta (art. 35 del vigente CCNL Anffas). Se ciò non bastasse, i contratti individuali dei dipendenti in questione riportano, in maniera puntuale e con la firma di assenso dei diretti interessati, che sarebbero state impiegati per l’espletamento del loro servizio indifferentemente a Grottammare ovvero a Ripatransone.  In base a quanto appena riferito, pur non avendo l’obbligo e la necessità di informare i sindacati per gli spostamenti ordinari sopra descritti, al fine di mantenere un comportamento conforme ai principi di correttezza, buona fede e trasparenza e orientato alla prevenzione di eventuali conflitti, abbiamo riportato la questione alle tre sigle Sindacali in occasione dell’incontro del 27 marzo, con l’assurdo ed inspiegabile esito della posizione rigida da parte di CGIL e CISL. Credo che non servano tante altre parole, se non sottolineare che la Fondazione sta operando nella piena legittimità e non ha nascosto nulla ai 4 dipendenti interessati dall’avvicendamento. I referenti delle due Coser sono stati preventivamente informati dalla Coordinatrice, su indicazione del Direttore dei Servizi, sulla necessità di iniziare gli avvicendamenti, necessari per amalgamare i due gruppi di lavoro e garantire la corretta e doverosa cura delle Persone che ci sono state affidate. Con lo sviluppo delle turnazioni per il mese di maggio i quattro operatori rientreranno presso le proprie sedi abituali per dare modo ad altre unità di acquisire la stessa necessaria esperienza. Infine voglio chiarire che sull’uso delle telecamere sicuramente si aprirà un confronto, come già annunciato in occasione dell’incontro del 27 marzo, sulla scorta del dibattito aperto in sede nazionale. Vorrei però sottolineare come le telecamere siano state regolarmente installate a suo tempo, secondo regolari autorizzazioni previste dalla legge e che ora ci viene opposto un accordo scritto che sarebbe intervenuto in precedenza, di cui non abbiamo contezza, anche se ne ho chiesto copia alla rappresentante della CGIL, senza averla ancora avuta. Mi chiedo quindi a cosa serva mandare proclami a mezzo stampa e contestazioni, se si ha a disposizione lo strumento del dialogo e confronto e non lo si utilizza. Da parte nostra siamo scevri da pregiudizi, pur rilevando che la nomina dei rispettivi RSA da parte delle sigle Sindacali sarebbe sicuramente di grande aiuto per affrontare le questioni sul nascere con la piena consapevolezza delle dinamiche lavorative che si attivano all’interno dei servizi. L’abbiamo più volte sollecitato ma ad oggi solo la UIL ha provveduto alla nomina”.