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Acquaviva, l’opposizione all’attacco: “Estate da dimenticare”

Acquaviva più Forte: "A peggiorare la situazione ci sono gli aumenti di Tari, Imu e da ultimo le tariffe per il nido d’infanzia e la refezione scolastica"
Pubblicato il 20 Settembre 2023

ACQUAVIVA PICENA. Nuovo attacco all’amministrazione Infriccioli da parte della minoranza. “Sono stati spesi oltre 10 mila euro per ‘Che Spettacolo Acquaviva di mercoledì’, serie di eventi scollegati tra loro, che hanno sancito il flop totale e innegabile di quello che da anni è l’evento che caratterizza i mercoledì Acquavivani. Espositori ridotti ad un numero esiguo, zero food, niente musica, paese vuoto, pochi turisti e pochi residenti in giro per il borgo, nessun evento accattivante che potesse rendere appetibile Acquaviva che merita molta più visibilità e promozione. Altre erano le promesse da parte dell’assessore Spaccasassi circa l’indotto turistico, le presenze, la promozione, gli eventi per l’estate.
10 mila euro di soldi pubblici per distruggere il mercoledì acquavivano sono un affronto verso i contribuenti”.

Il gruppo di Acquaviva più Forte denuncia inoltre la chiusura dell’ufficio turistico e “l’inesistenza dello Iat” che “hanno inciso negativamente su questa stagione estiva da dimenticare e svilito un borgo che pur avendo il fregio della Bandiera Arancione non ha un ufficio o luogo dedicati all’accoglienza turistica. A peggiorare la situazione ci sono gli aumenti di Tari, Imu e da ultimo le tariffe per il nido d’infanzia e la refezione scolastica”.

Critiche anche sul capitolo scuola: “Il rientro  quest’anno è stata caotico e poco rispettoso delle famiglie su ogni fronte: lavori in corso, ritardi nelle comunicazioni, arbitraria suddivisione dei bambini tra nido e primavera, ritardo nell’apertura del servizio e disagi per le famiglie senza replica, decisamente imbarazzante. L’incapacità organizzativa e programmatica è evidente, così come quella di dare spiegazioni degne di un amministratore e che le deve ai suoi cittadini, anche a quelli più piccoli. Non da ultimo gli aumenti tariffari sono stati comunicati alla male e peggio qualche giorno prima dell’inizio della scuola, non tendendo conto delle esigenze o difficoltà delle famiglie e mostrando una scarsa comprensione degli aspetti amministrativi per i servizi comunali, anzitutto quelli riguardanti l’infanzia”.

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