ACQUAVIVA PICENA. L’amministrazione comunale prova a gettare acqua sul fuoco in merito al consiglio comunale di Acquaviva Picena andato in scena la sera di San Silvestro. “E’ stato necessario in quanto nella seduta in prima convocazione non si è raggiunto il numero legale, vista l’assenza di quattro consiglieri di maggioranza e quattro di opposizione. Domenica tutto si è svolto regolarmente grazie anche alla presenza di due consiglieri di maggioranza ancora febbricitanti”.
Quindi la stoccata contro la minoranza: “A differenza del 29 dicembre, l’opposizione non è rimasta sul marciapiede fuori la porta della sala consiliare. Non c’è stata discussione e si è passati subito alla votazione”.
L’attacco dell’opposizione
Giulio Amabili, capogruppo di opposizione, non accetta tuttavia la provocazione: “Un consiglio comunale di Acquaviva Picena con scadenze imminenti che viene convocato dalla maggioranza con largo preavviso e che non vede la presenza di 4 elementi su 9 della stessa è già di per sé un fatto assurdo. In ogni organo politico, da un comune piccolo come il nostro fino al parlamento, è la maggioranza a dover garantire i numeri e non può pretendere in nessun modo di contare sull’opposizione”.
“A San Benedetto, dove poche settimane fa è successo qualcosa di analogo, la maggioranza non ha strumentalizzato il comportamento dell’opposizione. Il sindaco di Acquaviva invece lo fa, mettendo una toppa che è peggio del buco. Erano tutti ammalati i consiglieri assenti della maggioranza? La maggioranza sapeva di non avere i numeri? E perché allora non ha avvisato in anticipo? E perché l’assessore Veccia è arrivato di corsa con 15 minuti di ritardo? Forse perché non avevano neanche i numeri per andare al voto?”.
Amabili allarga il campo: “Per non parlare della mozione sul consiglio in diretta streaming. Bocciata oltre un anno fa e grazie alla quale anche i consiglieri febbricitanti oggi avrebbero avuto modo di partecipare all’assise. Il sindaco dovrebbe garantire il corretto svolgimento del consiglio comunale. Anziché impartire lezioni all’opposizione, costretta per sua natura a subire le decisioni della maggioranza, ma libera di esercitare il proprio ruolo nelle maniere più opportune”.