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Accesso al suicidio assistito nelle Marche, al via l’iter della proposta di legge regionale

Mangialardi: “L’obiettivo L’obiettivo è rendere applicabile in circa venti giorni i dettami della sentenza Fabo/Cappato”
Pubblicato il 7 Novembre 2023

ANCONA. La seduta della IV commissione consiliare in programma domani mattina avvierà ufficialmente l’iter della proposta di legge sul suicidio medicalmente assistito presentata dal capogruppo regionale del Partito Democratico Maurizio Mangialrdi, che potrebbe portare già entro l’anno il testo in aula per la definitiva approvazione e fare delle Marche la prima regione italiana a dotarsi di una legge simile.

Il tema è tornato alla ribalta proprio in questi giorni con il caso della regista e attrice Sibilla Barbieri, malata oncologica terminale, che dopo essersi vista negata dalle autorità sanitarie la possibilità di ricorrere a tale pratica, si è recata in Svizzera per porre fine alle proprie sofferenze. Ma la questione è particolarmente sentita anche nelle Marche, dove i casi degli ultimi anni di Federico Carboni, Fabio Ridolfi e “Antonio” hanno suscitato grande commozione e spinto il capogruppo dem Mangialardi a presentare una proposta di legge elaborata in collaborazione con l’Associazione Luca Coscioni riguardante le procedure e i tempi per l’assistenza sanitaria regionale al suicidio medicalmente assistito, come previsto dalla sentenza 242/19 della Corte Costituzionale.

“Insieme all’Associazione Luca Coscioni – spiega Mangialardi – abbiamo voluto costruire questa proposta per evitare che quanto accaduto con Federico e Fabio si verifichi nuovamente. L’obiettivo è rendere applicabile in circa venti giorni i dettami della sentenza Fabo/Cappato per evitare a chi richiede l’accesso al suicidio medicalmente assistito il lungo calvario che loro hanno vissuto a causa dei ritardi delle strutture sanitarie e delle ingerenze della politica. Con il collega della Lega Giorgio Cancellieri, che sarà insieme a me relatore della legge, abbiamo impostato una discussione molto seria e completamente priva di accenti ideologici che auspico favorisca una piena convergenza sul testo di tutti i gruppi dell’Assemblea per dare alle Marche una legge che amplia il ventaglio dei diritti”.

Il nodo da sciogliere riguarda soprattutto la tempistica delle procedure che la Corte costituzionale non è riuscita a definire. La proposta di legge presentata da Mangialardi prevede che il Servizio sanitario effettui le verifiche necessarie sul richiedente entro 10 giorni dalla presentazione della domanda e poi, entro 5 giorni, trasmetta le relative relazioni al Comitato etico competente che dovrà emettere il suo parere nei successivi 5 giorni e inviarlo nuovamente al Servizio sanitario che immediatamente informerà la persona interessata.