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Accesso al mare per i disabili, Cinque Stelle: “San Benedetto in ritardo. Amministrazione inadeguata”

L'accusa di Serafino Angelini
Pubblicato il 17 Maggio 2021

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – I Cinque Stelle denunciano il ritardo dell’amministrazione nell’ambito dei provvedimenti a sostegno delle persone con problemi di disabilità. “Dieci anni di politica attiva ci hanno insegnato che uno degli aspetti più importanti da tenere in considerazione nella ricerca delle ragioni per l’acclarato disinteresse nelle vicende politiche da parte della cittadinanza, è l’apparentemente inspiegabile comportamento dei decisori su questioni urgenti e indifferibili, soprattutto a livello locale, dove provvedimenti di buon senso potrebbero essere concretizzati con immediatezza”, denuncia Serafino Angelini.

“Lo scorso 13 aprile in un incontro on-line con i quattro sindaci della Riviera delle Palme, tecnici e ingegneri comunali e rappresentanti di categoria, decisero di aderire a quanto disposto delle leggi in vigore quali: il DM n. 236 del 14 giugno 1989 (Prescrizioni tecniche per l’accessibilità ai portatori di handicap), l’Art. 23 della legge 5 febbraio 1992, n. 104 sulla effettiva possibilità di accesso al mare da parte delle persone disabili, e ai criteri per l’attuazione delle disposizioni emanati dalla Regione Marche (Accessibilità e visitabilità degli stabilimenti balneari) delle Norme Tecniche di Attuazione del Piano di Gestione Integrata delle Zone Costiere (Piano GIZC) 2019 e soprattutto a quanto indicato nel Piano Spiaggia del Comune di San Benedetto del Tronto che testualmente a Pag. 39 art. 13.5 comma f) obbliga il concessionario all’accesso al mare e alla visitabilità con la realizzazione di una stazione ombreggiata con la collocazione di una piattaforma da 2 metri lineari per lato. Tali decisioni di buon senso e ratificate in un consesso adeguato, avrebbero richiesto attuazione immediata, anche per dare modo ad alcuni concessionari di lavorarci sebbene ci si sarebbe aspettato da parte loro già sensibilità verso un tema di civiltà a cui forse avrebbero già potuto e dovuto prestare attenzione, viste le direttive già vigenti, ma la questione di primaria importanza è se i sindaci stiano ottemperando a quanto promesso o se, ancora una volta, i loro interventi siano stati solo parole, parole, parole”.

Prosegue il candidato sindaco: “Per onestà intellettuale va precisato come Grottammare abbia dato seguito alle decisioni ratificate al contrario degli altri, evidentemente troppo occupati a ragionare sì sugli spazi demaniali, ma con ben altri focus, vedi querelle sull’attribuzione ai concessionari del “controllo” sulle residue spiagge libere. Su questo argomento ancora un pasticcio ad opera della amministrazione comunale. La stagione balneare è alle porte e sarà molto importante per l’economia di una città intera messa a dura prova prima da crisi economica poi dalla pandemia: in momenti come questo in cui la logica, la civiltà e il buon senso dovrebbero guidare le scelte di chi ci amministra, traspare in tutta la sua inadeguatezza una amministrazione comunale che, per fortuna, sta per lasciarci. Senza nessun rimpianto, ma proprio nessuno”.

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