“Sono sobbalzato nel leggere il j’accuse del presidente delle Marche, Francesco Acquaroli, rivolto all’ex sindaco di Porto San Giorgio, Claudio Brignocchi il quale, a sua volta, ha tirato in causa anche l’ex primo cittadino di Fermo, Saturnino di Ruscio. Io lo dico da anni che se oggi non abbiamo ancora una terza corsia dell’A14 è proprio a causa dell’incapacità dei territori di trovare un accordo”. A lamentarsi è il deputato dei Cinque Stelle Giorgio Fede.
“Finalmente qualcuno fa autocritica e ci delizia una volta tanto della verità. Anche Acquaroli ora riconosce le vere responsabilità della situazione infrastrutturale del sud delle Marche. Responsabilità della destra e del Pd. Ho sempre affermato che la terza corsia fin ora non era stata mai realizzata a causa dell’incapacità dei sindaci di Fermo e Porto San Giorgio di trovare un accordo e lavorare in sinergia per il bene del territorio. Quindici anni fa avremmo potuto avanzare la terza corsia da Porto Sant’Elpidio fino a Pedaso e probabilmente in tutti questi anni, avremmo avuto ben tre lustri per trovare una soluzione per il tratto più complesso fino a San Benedetto. E se i governi che ci hanno preceduto avessero costantemente monitorato, controllato e garantito l’esecuzione costante e continua di manutenzione alla rete esistente, senza omettere per decenni controlli e la richiesta di rispetto delle convenzioni sottoscritte da Aspi e dai gestori, come poi ha fatto il nostro Ministro Toninelli, oggi l’A14 non sarebbe il colabrodo che decine di cantieri contemporaneamente”.
Insiste il parlamentare sambenedettese: “Se, anziché accettare ingenti finanziamenti elettorali, avessero esercitato il doveroso rigore e rispetto delle funzioni tra controllato e controllore, non ci sarebbe stata questa terribile serie di incidenti, a partire da quello del bus di Avellino e del conseguente sequestro dei viadotti con il restringimento delle corsie. Ora, in merito alla terza corsia, speriamo che finalmente si prosegua l’impegno, che solo noi a partire dal 2020 avevamo fatto assumere, con lo studio di fattibilità per l’allargamento/arretramento. Di parole ne sono state dette molte, adesso è il tempo che governo, regione e sindaci passino una volta per tutte dalle polemiche ai fatti perché le polemiche sono facili ma solo il Movimento 5 Stelle ha realizzato un’opera in tempi record come il ponte di Genova. La destra invece con la triste promessa del Ponte sullo stretto e altri specchietti per le allodole, ha riempito le cronache e vuotato le nostre finanze”.