MACERATA – “Scusate, ho sbagliato”. Lo ha detto Luca Traini, autore del raid a colpi di pistola contro migranti a Macerata il 3 febbraio scorso, durante il processo con rito abbreviato (a porte chiuse) in Corte d’Assise. “Non provo nessun odio razziale – ha aggiunto leggendo, a quanto riporta l’Ansa, delle frasi scritte su fogli – volevo fare giustizia contro pusher per il bombardamento di notizie sullo spaccio diffuso anche a causa dell’immigrazione: anche la mia ex fidanzata assumeva sostanze. In carcere ho maturato una nuova cognizione dei fatti”.
Ho avuto “un’infanzia difficile” ma “non sono né matto né borderline”, ha detto Traini al processo. “Il mio gesto – ha aggiunto – non è collegato al colore della pelle: un poco di buono può essere sia bianco sia nero”.
l 29enne di Tolentino è accusato di strage aggravata dall’odio razziale, sei tentati omicidi, danneggiamento e porto abusivo d’arma. La discussione del giudizio è in corso e oggi potrebbe arrivare il verdetto.