di Niccolò Dondoni
Giacomo e Giorgio, cucina e sala, ancor prima gentilezza ed umanità, un legame in grado di proiettare idee visionarie nella realtà.
La cucina orientale che incontra vini veri, con coraggio. Macondo, Clara Marcelli e Valter Mattoni, insieme per dare un segnale al nostro territorio, dopo aver condiviso nel segno della lealtà il primo wine festival in Umbria, organizzato dagli amici della Sagrantina.
Un Piceno reso visibile da persone sensibili, in grado di guardare oltre ciò che appare ordinario, con l’intento di accogliere, coinvolgere attraverso i sensi e lasciare una traccia indelebile.
Kanpai è stata una serata memorabile, un brindisi alla nostra terra, che ci permette oggi di guardare con fiducia a ciò che verrà, dato il flusso emotivo di ogni ospite, che diventa testimone di nuovi spazi possibili. Tutto questo grazie alla bellezza del rischiare per la qualità, intesa come contenitore di un sentimento vivo, che lascia a bocca aperta.
In questo racconto ci sono le micronarrazioni vocali di chi ha organizzato, vissuto e condiviso un ricordo indelebile. Venerdì è stata scritta una pagina sorprendente, nonostante la stanchezza in un periodo delicato per ogni produttore, impegnato ad imbottigliare le nuove annate.
Una connessione stupenda, che ribalta ogni pregiudizio relativo alle difficoltà di vivere momenti di sensibilizzazione socioculturale, in cui far incontrare luoghi, persone e relativi frammenti di vita.
“Ti mando un messaggio vocale, visto che non c’eri, per raccontarti..”
Ringrazio Giorgio Bachetti per avermi reso partecipe fin dal primo istante dei pensieri che hanno portato a tutto questo, in attesa di tornare ad Ascoli, per godermi uno spazio tempo in cui riabbracciare il mondo orientale.
La letteratura del vino risiede nella sua presenza non scontata nella vita umana, in grado di rendere onore al convivio, nella sua ambivalenza tra conoscenza e banchetto, senza scomodare Dante.