“La tavola raffigurante la “Madonna adorante il Bambino” di Vittore Crivelli, torna a Massignano”. A darne notizia è il sindaco di Massignano Massimo Romani. “Il lavoro di restauro – spiega – ė stato piuttosto complesso e laborioso, vista la delicatezza dell’opera; la messa in sicurezza in una teca che la potesse proteggere, per il futuro, dagli sbalzi di temperatura e di luce, ė stata un’altra impresa non semplice”.
I due anni di pandemia non agevolato la riconsegna dell’opera in tempi più brevi e le lungaggini burocratiche non sono mancate. “Ma gli ultimi mesi – continua il primo cittadino massignanese – sono stati caratterizzati da un paziente lavoro che, tutte le Istituzioni coinvolte, hanno compiuto, per sciogliere ogni nodo e arrivare a questi giorni, in cui la tavola di Crivelli potrà tornare “a casa” nel migliore dei modi. Un progetto di lavoro così poderoso non si poteva certamente improvvisare e nemmeno liquidare con qualche spot approssimativo da social: la Parrocchia e il Comune di Massignano, la Curia Arcivescovile di Fermo, i Rappresentanti del Ministero dei Beni Culturali e i Responsabili della Accademia di Restauro “Scuola di alta formazione e studio” di Matera, hanno lavorato gomito a gomito (in silenzio e alacremente) perché tutta la vicenda si potesse concludere nel tempo più breve possibile ma, soprattutto, in sicurezza, visto il valore inestimabile dell’Opera in questione”.
La tela mancava da Massignano da 5 anni e, dopo tutte quelle vicissitudini, si temeva che non tornasse più. “E così – continua – è giunto il momento tanto atteso: il 16 giugno prossimo, come da programma, accoglieremo il Crivelli nella chiesa di San Giacomo Maggiore di Massignano: sarà interessantissimo poter ascoltare, da coloro che ne hanno curato il restauro, tutto il racconto della complessità di quanto hanno operato per recuperare il dipinto. Il prossimo 25 giugno come indica la locandina, all’inaugurazione ufficiale, sarà il momento di ascoltare il saluto e la parola di chi, con più vigore, si ė speso perché, nei prossimi anni, l’Opera di Crivelli possa essere nuovamente ammirata e venerata nella sua sede naturale”.