ROMA – Venerdì arriva il decreto che cambierà le regole sulle intercettazioni telefoniche. La misura, attesa da anni, prevede una serie di cambiamenti radicali, a partire dal fatto il Procuratore Generale avrà la responsabilità di custodire i nastri delle intercettazioni in un archivio riservato che sarà appositamente istituito.
Gli ufficiali di polizia giudiziaria non potranno più trascrivere le informazioni a meno che non siano notizie utili ai fini dell’inchiesta. Nel fascicolo del provvedimento finiranno soltanto gli stralci delle conversazioni attinenti all’inchiesta. Tutto il resto rimarrà fuori dai fascicoli e non entrerà più né nei documenti né nei brogliacci di polizia. Ci saranno soltanto le indicazioni sulla data, l’ora e il dispositivo sul quale è avvenuta la registrazione. L’ascolto (e non la copia) sarà accessibile soltanto al giudice e ai difensori.
E a proposito di difensori, i dialoghi tra avvocato e assistito non potranno essere intercettate né, se qualora dovessero essere registrate, non potranno essere trascritte in nessun caso. I giornalisti avranno accesso agli atti depositati e non più coperti da segreto.