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I consigli della nutrizionista su alimentazione e covid. Linee guida da seguire durante la malattia e dopo

A cura della dottoressa Francesca Piunti
Pubblicato il 2 Marzo 2022

Nell’ultimo articolo vi ho parlato di come l’alimentazione possa aiutare a mantenere le difese immunitarie alte e ad abbassare il rischio di contrarre alcune malattie (tra cui il Covid) , oggi invece il discorso si sposta sulla dieta da seguire durante e dopo l’infezione.

Nel periodo di malattia le linee guide nutrizionali rimangono le stesse della corretta e sana alimentazione quindi schema mediterraneo, cinque pasti al giorno e almeno 5 porzioni di frutta e verdura ma con qualche accortezza in più che tenga conto dello stato di debilitazione spesso accompagnato da febbre alta in cui versa il paziente. 

– Prima di tutto è importantissimo idratarsi in maniera corretta: la febbre, specie se associata a vomito e/o a diarrea, il più delle volte comporta disidratazione .

Si può bere semplicemente acqua (bevuta a sorsi piccoli e frequenti ) oppure (senza zuccheri) , tisane o infusi.

Anche il brodo, vegetale o di carne o ancora meglio di ossa, può essere utilissimo per ristabilire la salute dello stomaco : oltre a fornire al nostro organismo molti nutrienti e minerali è un alimento ideale se non si ha molto appetito.

In caso di digiuno prolungato è possibile ricorrere ad apposite formulazioni reidratanti e alcalinizzanti, a base di citrato di sodio e/o di potassio (es. biochetasi)

 – Durante lo stadio iniziale della febbre se presente vomito si consiglia di seguire un’alimentazione liquida e semisolida (acqua, tè, omogeneizzati, passate di verdure, purè, minestroni,minestrine,vellutate,creme);l’alimentazione solida per via orale va restaurata gradualmente appena possibile: acqua e liquidi reidratanti → purea di vegetali e frutta → pastina o riso in brodo → carne di vitello, di pollo e di pesce eventualmente tritata per renderla più digeribile .

 – La dieta in caso di sola febbre (senza nausea o vomito)  predilige carboidrati e proteine magre. I carboidrati, di facile digestione, consentono di risparmiare le proteine muscolari dai fenomeni catabolici indotti dalla deplezione calorica e glucidica e consentono di evitare la chetosi tipica delle condizioni di digiuno prolungato.  Quindi sì a uova (contenenti proteine ad elevato valore biologico ),  carne bianca o rossa magra, pesce al vapore, pastina, riso, semolino, biscotti, pane , frutta e verdura preferibilmente cotte.

– Evitare il consumo di alimenti di difficile digestione, come intingoli, fritture e alimenti ricchi di grassi.  I lipidi saranno limitati all’aggiunta di olio extravergine di oliva a crudo come condimento alle pietanze. 

– Assumere un probiotico in caso di terapia antibiotica prolungata

– Avvertenze particolari in determinate situazioni impongono naturalmente che l’ultima parola, sull’adeguatezza di una particolare dieta in caso di febbre, spetti sempre al medico.  

CORRETTA ALIMENTAZIONE DOPO L’INFEZIONE 

Per favorire il recupero dopo l’infezione ,come dopo qualsiasi malattia, è bene seguire un’alimentazione corretta che si rifà a quanto detto nel precedente articolo. 

– Sicuramente anche qui svolge un ruolo importante la Vitamina C. Oltre a difendere in via preventiva dall’attacco di virus e batteri, responsabili di raffreddore, mal di gola, tosse e febbre, questa sostanza aiuta a rafforzare il sistema immunitario indebolito (effetto immunostimolante). 

– Importanti anche le Vitamine del gruppo B (dalla B1 alla B12) indispensabili negli stati di affaticamento per ridare energia, aiutare il cervello e stimolare il processo di guarigione. Inoltre, i trattamenti con antibiotici possono provocare degli stati di carenza: sintomi tipici di mancanza della vitamina B sono le screpolature della labbra e i tagli agli angoli della bocca, o la lingua e le mucose infiammate. Quindi ampio spazio a  cereali integrali (riso e frumento, miglio, segale, grano saraceno, orzo),  semi oleosi (arachide, sesamo, pinoli ecc.),  frutta secca (mandorle, noci, nocciole, ecc.),  legumi (soia in particolare) e anche ortaggi (cavoli, radicchio, asparagi, spinaci) per quanto riguarda le fonti vegetali. Tra le fonti animali il fegato(ricco di vitamina B12)  ,ma anche pesce,  uovalatticini

 – i minerali, tra cui potassio, magnesio, rame, ferro sono utili per contrastare il senso di spossatezza e di affaticamento, tipici del periodo successivo ad un’infezione  

 – Per eliminare le tossine e recuperare le forze nei menù quotidiani non devono mancare le fibre : oltre a favorire la regolarità dell’intestino, aiutano a liberarsi dalle sostanze di scarto accumulate in seguito all’uso di farmaci.  

 – Largo spazio anche agli alimenti che sono fonte di antiossidanti, preziosi  per le vie aeree e per combattere grazie alla loro azione antinfiammatoria i dolore di muscoli e ossa . 

 – Dopo una malattia l’inappetenza è piuttosto comune e bisogna un po’ forzarsi per mangiare a sufficienza: in linea generale è importante però non cedere ai peccati di gola ma scegliere pietanze cucinate semplicemente, con pochi grassi e facilmente digeribili, che non stressino il fisico già indebolito. Quindi, meglio evitare per un po’ fritture, salumi e formaggi grassi, dolci ipercalorici  

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