CARASSAI. E’ stata inaugurata la nuova sede provvisoria della scuola di Carassai allestita nell’immobile acquistato dal Comune in Piazza don Giuseppe Michetti 11. La cerimonia è avvenuta alla presenza dei consiglieri comunali e della dirigente Luigia Romagni, del parroco don Cristian che ha impartito la benedizione, degli insegnanti, del personale ATA, di genitori e bambini visibilmente emozionati e soddisfatti.
Il trasloco e allestimento dei nuovi spazi è avvenuto in tempi strettissimi a cavallo delle festività natalizie. “Un lavoro di squadra perfettamente riuscito – affermail sindaco di Carassai Gianfilippo Michetti – grazie all’impegno di amministratori e struttura comunale, che sino all’ultimo, persino nella giornata di domenica, ci ha visti operativi. Abbiamo cercato di concentrare tutto fra il 23 dicembre e il 7 gennaio, riuscendo con successo ad evitare alle famiglie e soprattutto ai bambini disagi ed interruzioni dell’attività didattica”.
Nei 2 anni e mezzo in cui la nuova scuola verrà ricostruita innovativa, sostenibile, sicura ed inclusiva — vi saranno anche i locali destinati al COC di Protezione Civile – i bambini avranno a disposizione questa nuova destinazione che include come nella vecchia scuola anche la cucina e la sala mensa.
L’opportunità
“Ringrazio tutti quelli che hanno contribuito – continua il primo cittadino – affinché si raggiungesse insieme questo obiettivo. E’ un giorno importante per la nostra comunità perché oltre a veder realizzata nei prossimi mesi la nuova struttura, stiamo già pianificando come Amministrazione Comunale la nuova destinazione della sede provvisoria che dovrà contemplare le richieste della cittadinanza da troppo tempo inascoltate ovvero soluzioni innovative per la terza età”.
“L’opportunità ottenuta dal finanziamento PNRR che ci consentirà di realizzare la nuova scuola sí coniugherà dunque sempre più alle risposte che riusciremo a dare anche alle fasce d’età più anziane della popolazione: ritengo che il modo migliore di preoccuparsi dei problemi delle categorie più deboli sia quello di occuparsene”.
