Nella notte tra sabato 29 e domenica 30 marzo 2025, l’Italia passerà ufficialmente all’ora legale, con le lancette degli orologi che andranno spostate avanti di un’ora: alle 2 del mattino diventeranno le 3. Questo passaggio segna l’inizio di giornate più lunghe e luminose, ma anche un’ora di sonno in meno.
Il cambio avverrà come sempre nell’ultimo weekend di marzo e, grazie allo slittamento in avanti, sarà possibile sfruttare meglio la luce naturale nelle ore serali. Il ritorno all’ora solare è previsto per l’ultima domenica di ottobre.
I dispositivi digitali come smartphone, tablet e computer si aggiorneranno automaticamente, mentre per gli orologi analogici sarà necessario intervenire manualmente.
L’adozione dell’ora legale, in Italia e in molti altri Paesi, nasce dalla volontà di ottimizzare l’uso della luce solare nei mesi caldi, con l’obiettivo di ridurre i consumi energetici.
Un po’ di storia
L’intuizione iniziale risale al 1784, quando Benjamin Franklin ipotizzò che anticipare il risveglio in estate avrebbe permesso un minor uso dell’illuminazione artificiale. Tuttavia, l’adozione concreta dell’ora legale avvenne per la prima volta nel 1916 nel Regno Unito, durante la Prima Guerra Mondiale. L’Italia la introdusse nello stesso anno, ma solo nel 1965 divenne ufficiale con la legge 503.
I benefici del cambio d’orario
Il principale vantaggio dell’ora legale riguarda il risparmio energetico. Secondo i dati di Terna, nel 2024 l’Italia ha risparmiato circa 340 milioni di kWh, pari al consumo medio annuo di 130.000 famiglie. Dal 2004 al 2024, il risparmio complessivo è stato di 11,7 miliardi di kWh, con un impatto economico positivo stimato in 2,2 miliardi di euro.
Criticità e discussioni aperte
Nonostante i benefici, l’ora legale è oggetto di dibattito per via di possibili effetti negativi sulla salute. Alcune ricerche hanno evidenziato che lo spostamento dell’orario può influenzare il ritmo sonno-veglia, con conseguenti disturbi del sonno, affaticamento e un leggero aumento del rischio di problemi cardiovascolari e incidenti nei giorni immediatamente successivi.
Nel 2019 l’Unione Europea ha avviato un confronto sull’abolizione del cambio stagionale, proponendo che ogni Stato membro scelga se adottare l’ora solare o quella legale per tutto l’anno. Tuttavia, la pandemia ha congelato ogni decisione e, almeno per ora, l’Italia continua a mantenere il doppio orario.