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Olio, gelo e parassita mettono a repentaglio la produzione. Buona qualità ma prezzi alti

Sandroni: "Nonostante un'annata non molto positiva l'acquisto di un prodotto sano e locale resta comunque la scelta migliore"
Pubblicato il 6 Ottobre 2018

ASCOLI PICENO – La mosca e il gelo stanno mettendo a repentaglio la produzione di olio nel Piceno. Sarà infatti un’annata discreta per la produzione di olio nel territorio con quantitativi minori e prezzi che impennano, ma la qualità è ottima. La mosca e il clima, in particolare siccità, neve e gelo, hanno rovinato buona parte del raccolto. E’ iniziata da qualche settimana la raccolta delle olive nel territorio e gli agricoltori si trovano a dover fare i conti con la somma dei danni provocati dall’insetto e dal clima. “Nonostante un’annata non molto positiva l’acquisto di un prodotto sano e locale resta comunque la scelta migliore – afferma Massimo Sandroni direttore della Cia, Confederazione agricoltori di Ascoli -. Rappresenta sicuramente una tutela rispetto ad un olio di oliva di origine non chiara”.

Una riduzione della produzione che si aggira al 50 per cento, sia lungo il litorale che nelle zone interne del territorio, è quanto sottolinea anche la Coldiretti Ascoli e Fermo dove i forti attacchi della mosca, soprattutto nei mesi di luglio e settembre, oltre alle gelate, hanno rovinato parte degli ulivi. “Purtroppo bisogna sottolineare che diversi agricoltori non hanno effettuato gli adeguati trattamenti per evitare che la mosca, tra i parassiti delle piante più temute dall’ulivo, potesse provocare dei seri danni – commenta Ugo Marcelli presidente della Cia provinciale -. Ciò nonostante l’Assam abbia inviato, a cadenza settimanale, dei bollettini indicando il tipo di trattamento da effettuare: questo nell’ambito del discorso fitosanitario”. Con una raccolta precoce ed oculata, laddove ci sono problemi fitosanitari si possono contenere i danni.

“Dall’andamento climatico avutosi nel periodo precedente la maturazione delle olive si prospetta una buona annata in termini di qualità anche se si sono effettuati monitoraggi e opportuni trattamenti in alcune zone risultano attacchi da mosca olearia anche se a macchia di leopardo – Marco Lanciotti ovicoltore di Offida e membro del Cda di Aprol Marche, organizzazione dei produttori olivicoli – . Per quanto riguarda la quantità anche qui si sono verificate alcune zone con cariche soddisfacenti ed in altre poca produzione addirittura nulla dovuto probabilmente alle gelate invernali i cui danni si sono verificati anche nella tarda primavera”.

Ne deriva che mentre diminuisce la quantità di olio prodotta nel Piceno, incrementano i prezzi. “Mentre nell’annata precedente la media era di circa 80 euro a quintale adesso il prezzo si aggira sui 100, 110 euro a quintale – conclude Marcelli -. La qualità del prodotto è comunque buona, anche se dove ha colpito la mosca l’acidità è più bassa”. Il costo dell’olio extravergine di oliva, di produzione locale al litro, oscilla dagli 8 ai 10 euro mentre quello extravergine di oliva bio va dai 9 agli 11 euro. E’ quanto riportato nel’ultimo listino settimanale dei prezzi alla produzione accertati dal Comitato di Vigilanza della Borsa merci di Ascoli diffuso ieri. “In collina la produzione ha subito delle forti perdite a causa dell’ultima ondata di freddo avuta lo scorso inverno che ha rovinato la vegetazione, in casi più gravi dissecando anche alcune branche, ma dove ha fruttificato la qualità è comunque buona – spiega Francesco Balestra presidente del Comitato di vigilanza della Borsa merci Ascoli -. La tendenza di mercato i prezzi sono in rialzo rispetto allo scorso anno causa la scarsità di prodotto”.

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