ANCONA – Centottantacinque tra prodotti e vini a denominazione di origine e bandiere del gusto. Sono i numeri della biodiversità marchigiana a tavola, secondo un’analisi della Coldiretti regionale diffusa in occasione della giornata mondiale proclamata dalle Nazioni Unite il 22 maggio. Un patrimonio da tutelare rispetto a una situazione che nell’ultimo secolo in Italia visto scomparire dalla tavola tre varietà di frutta su quattro, ma anche altre piante coltivate e animali allevati.
Grazie al lavoro degli agricoltori custodi, la nostra regione può oggi vantare quattordici prodotti riconosciuti, tra Denominazione di origine protetta (Dop) e Indicazione geografica protetta (Igp). Venti, invece, sono le Doc e le Docg del vino, la maggior parte delle quali nate dal recupero di vitigni autoctoni. Ma accanto ai prodotti a denominazione di origine, ricorda Coldiretti, ci sono anche le 151 le “Bandiere del gusto”, le specialità ottenute secondo regole tradizionali protratte nel tempo per almeno 25 anni. In cima alla classifica delle specialità ci sono pane, pasta e biscotti con 45 diverse tipologie di prodotti, seguiti da 42 verdure fresche e lavorate, 30 salami, prosciutti, carni fresche e insaccati di diverso genere (come il Salame di Fabriano o i ciarimboli), 11 formaggi, 7 bevande tra analcoliche, liquori e distillati, 7 tipi di olio, 4 prodotti di origine animale (miele e ricotte) 4 condimenti e una preparazione di pesce.
Un’offerta, ribadisce Coldiretti, resa possibile grazie al lavoro degli agricoltori che hanno salvato dall’estinzione molti prodotti e li hanno riportati sulle tavole dei consumatori, grazie anche alla rete di vendita diretta dei mercati, delle botteghe e dei punti di Campagna Amica messa in campo con il progetto filiera agricola italiana.