Nelle Marche, il Tribunale amministrativo regionale (Tar) ha preso una decisione che potrebbe avere conseguenze significative per i dipendenti pubblici di tutta Italia.
Il caso, riportato dal Sole 24 Ore di oggi, riguarda la dilazione del Trattamento di Fine Servizio (Tfs) e Trattamento di Fine Rapporto (Tfr), ovvero la liquidazione che spetta ai lavoratori una volta terminato il loro impiego.
La vicenda è nata dal ricorso di un dirigente della Polizia, che ha chiesto il pagamento immediato della sua liquidazione da 189.633 euro, senza dover attendere i tempi imposti dalla normativa. Il Tar ha deciso di rimandare la questione alla Corte Costituzionale, che già nel 2023 aveva espresso perplessità su questa pratica, definendola un «vulnus costituzionale».
Un’attesa lunga anni e un danno economico enorme
I dipendenti pubblici devono attendere fino a sette anni per ricevere interamente la loro liquidazione, mentre nel settore privato il pagamento avviene subito e in un’unica soluzione. Secondo i sindacati, questa situazione ha comportato una perdita di potere d’acquisto del 14,2% per chi è andato in pensione nel 2022 e 2023, a causa dell’inflazione. Per un importo medio di 82.400 euro, il danno economico sarebbe di 11.735 euro per ciascun lavoratore. Complessivamente, l’impatto stimato su scala nazionale è di 4,4 miliardi di euro.
La questione arriva alla Consulta
La Corte Costituzionale aveva già sollecitato un intervento legislativo per sanare questa disparità, ma finora nulla è cambiato. Il Parlamento non ha affrontato il problema, anche perché l’impatto finanziario di una modifica sarebbe molto elevato. Le stime della Ragioneria generale dello Stato calcolano che un cambiamento delle regole richiederebbe quasi 4 miliardi di euro nel primo anno e altri 660 milioni il secondo.
Una decisione inevitabile
Il nodo, quindi, non è se le regole cambieranno, ma quando. La Corte Costituzionale potrebbe dichiarare illegittima l’attuale normativa, obbligando il governo a trovare una soluzione. Se ciò accadesse, lo Stato sarebbe costretto a versare immediatamente ingenti somme ai lavoratori pubblici, con pesanti conseguenze per i conti pubblici.
Le Marche, con questa sentenza, diventano il centro di un dibattito che riguarda milioni di lavoratori in tutta Italia. Ora la palla passa alla Consulta, che dovrà decidere se e come porre fine a un sistema che, secondo molti, penalizza ingiustamente il settore pubblico rispetto a quello privato.