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Suicidio per bullismo, interrogati i compagni di scuola: “E’ vero, lo prendevamo in giro”

Il Minsitero dell'Istruzione ha avviato un'indagine interna sulle scuola coinvolte in questo tragico episodio
Pubblicato il 16 Ottobre 2024

SENIGALLIA. I compagni di scuola dell’alberghiero Panzini e del Corinaldesi, sono stati interrogati nella caserma dei carabinieri di Senigallia, pochi giorni dopo la tragica morte del 15enne, vittima di bullismo.




I ragazzi, accompagnati dai genitori, hanno cercato di descrivere ciò che succedeva a scuola, raccontando episodi di scherno e prepotenze che avrebbero condizionato la vita del giovane fino a spingerlo al gesto estremo. Uno dei ragazzi interrogato, stando a quanto riporta il Corriere Adriatico, avrebbe confermato: «È vero, lo prendevano in giro continuamente, gli facevano i versi. Lui stava sempre in silenzio», aggiungendo che negli ultimi tempi aveva smesso di parlare del tutto. Le dichiarazioni dei compagni di classe potrebbero confermare quanto già emerso dalle indagini in corso, dove l’ipotesi di bullismo resta al centro delle attenzioni degli inquirenti.

Il 15enne è stato trovato in un casolare abbandonato, dove si è tolto la vita utilizzando la pistola d’ordinanza del padre, vigile urbano. Al momento aperto il fascicolo per istigazione al suicidio, senza indagati.

Nel frattempo, il Ministero dell’Istruzione ha avviato un’indagine interna sulle scuole coinvolte, per comprendere il contesto in cui il giovane viveva e se la scuola fosse al corrente delle problematiche che lo affliggevano. Le dichiarazioni degli studenti stanno tracciando un quadro sempre più chiaro di una situazione di bullismo che potrebbe aver influito pesantemente sulla psiche del ragazzo, fino a portarlo alla tragica decisione di togliersi la vita.