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Sistema di tangenti per la pulizia dei fiumi nelle Marche: chiuse le Indagini per 21 indagati

Coinvolto anche il territorio Piceno
Pubblicato il 10 Gennaio 2025
Secondo un’indagine avviata dai Carabinieri Forestali di Ancona nel 2021, con il supporto del Gruppo di Ascoli Piceno, sarebbe emerso un sistema consolidato di favori e tangenti orchestrato da cinque funzionari regionali e sedici imprenditori. Il presunto schema illecito mirava a influenzare gli esiti di gare d’appalto per interventi di manutenzione idraulica lungo i fiumi marchigiani, bandite dalla Regione Marche.

Gli sviluppi dell’inchiesta

L’indagine, condotta dalla Procura di Ancona, ha portato nel giugno 2022 all’arresto di otto persone, tra cui un indagato in carcere e sette ai domiciliari. Ora, a distanza di un anno e mezzo, è stato notificato l’avviso di chiusura delle indagini preliminari a 21 persone e due società, che rischiano di affrontare un processo.

Tuttavia, in base al principio di presunzione di innocenza, la colpevolezza degli indagati sarà accertata solo al termine di un eventuale processo, con una sentenza definitiva.

I dettagli dell’operazione

Le notifiche sono state eseguite dai Carabinieri Forestali del Nipaaf (Nuclei Investigativi di Polizia Ambientale Agroalimentare e Forestale), in collaborazione con i Forestali di Ancona, Arezzo, Ascoli Piceno, Macerata, Pesaro Urbino e Perugia. I destinatari risiedono nelle province di Ancona, Pesaro Urbino, Macerata, Arezzo e Perugia. Le accuse comprendono:

  • Corruzione
  • Turbata libertà del procedimento di scelta del contraente
  • Truffa aggravata
  • Falsità ideologica e materiale in atto pubblico
  • Rivelazione e utilizzazione di segreti d’ufficio
  • Subappalto non autorizzato
  • Responsabilità amministrativa delle persone giuridiche per corruzione

Le accuse

Secondo l’accusa, alcune opere di manutenzione idraulica sarebbero state eseguite in maniera difforme dai progetti originali, con il consenso del direttore dei lavori, indagato per corruzione. Inoltre, le gare d’appalto sarebbero state manipolate, con imprenditori che si accordavano preventivamente per la presentazione delle offerte. Questo sistema avrebbe generato danni economici significativi per l’amministrazione pubblica.

Sono state ipotizzate turbative e casi di corruzione in almeno cinque lavori pubblici appaltati dalla Regione Marche: due nell’Anconetano, due nel Pesarese e uno nell’Ascolano, per un valore complessivo superiore a 1,2 milioni di euro.

Le misure cautelari e i sequestri

Il 14 giugno 2022, il giudice per le indagini preliminari di Ancona aveva disposto otto misure cautelari personali, tra cui un arresto in carcere e sette ai domiciliari. Contestualmente, erano stati sequestrati oltre 50.000 euro, considerati il profitto dei reati, a carico di sette imprenditori e un funzionario pubblico.

Conclusioni

Questa vicenda, che coinvolge funzionari pubblici e imprenditori, solleva interrogativi sull’integrità delle procedure amministrative e sull’utilizzo delle risorse pubbliche. La fase successiva sarà determinante per accertare le responsabilità e le eventuali colpe degli indagati, nel rispetto delle garanzie previste dal nostro ordinamento giuridico.

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