Il nuovo rapporto 2024 dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro ha acceso un riflettore sulle criticità del mondo agricolo marchigiano. In particolare, dai dati relativi alla Regione Marche, emerge un quadro allarmante: oltre l’83% delle aziende agricole sottoposte a ispezione è risultato irregolare, un valore superiore alla già alta media regionale dell’81,5%.
Su un totale di 4.526 ispezioni effettuate nella regione, il 36,2% ha riguardato la sicurezza sul lavoro. Le verifiche si sono distribuite in 2.749 accertamenti sulla normativa del lavoro e legislazione sociale, 1.639 su salute e sicurezza e 139 sull’autotrasporto. Sebbene il settore terziario sia stato il più monitorato (1.897 controlli), l’agricoltura ha mostrato il tasso di irregolarità più elevato, con 201 irregolarità su 242 ispezioni definite.
Nel dettaglio, le ispezioni nel comparto agricolo sono state 293, di cui 184 per lavoro e legislazione sociale, 7 sull’autotrasporto e 102 per la sicurezza sul lavoro. Proprio quest’ultima voce ha segnato un incremento del +251% rispetto all’anno precedente, rappresentando il 6,2% delle verifiche totali sulla sicurezza.
I numeri parlano chiaro: 30 lavoratori in nero, di cui 5 extracomunitari senza permesso di soggiorno, 11 casi di caporalato (art. 603 bis del Codice Penale), 82 casi di interposizione illecita, 1 minore non tutelato, 16 lavoratori fuori norma sugli orari, e 246 violazioni in materia di sicurezza, di cui 14 penali e 83 amministrative.
A commentare i dati è Guido Bianchini, past president Cocopro INAIL di Ascoli Piceno: «Il Decreto PNRR9 ha certamente portato a un aumento delle ispezioni sul lavoro, ma ha anche evidenziato problematiche significative, come il lavoro “in nero” e il caporalato, che rimangono sfide cruciali». E aggiunge: «Le violazioni in materia di salute e sicurezza, con ben 246 casi segnalati, sottolineano la necessità di una formazione adeguata e di una sorveglianza sanitaria più rigorosa».
Bianchini sottolinea anche come la fragilità del sistema produttivo agricolo regionale imponga una risposta immediata: «Occorre rafforzare la collaborazione tra ispettori (INL) e SPSAL, oltre ad un incremento delle ispezioni, questo è un passo importante per il miglioramento delle condizioni lavorative e della giustizia sociale nella Regione Marche». Un punto critico, secondo lui, resta il fatto che solo il 10% delle aziende private con dipendenti sia stato ispezionato: un chiaro segnale che molto resta ancora da fare.