CAMERINO. Durante una serie di verifiche sul territorio svolte dalla Tenenza della Guardia di Finanza di Camerino, è emersa una grave irregolarità nell’ambito del lavoro. I controlli, inseriti nelle attività di prevenzione e contrasto al “lavoro nero”, si sono concentrati su un’attività commerciale specializzata nel lavaggio di veicoli.
L’operazione ha preso avvio da un’attenta fase investigativa preliminare, fondata sia sul controllo economico del territorio che sull’analisi delle informazioni ottenute dalle banche dati in uso al Corpo. Questo lavoro ha indirizzato i finanzieri verso l’autolavaggio in questione, dove sono stati identificati cinque lavoratori, di cui quattro completamente “in nero”.
La mancanza delle comunicazioni obbligatorie di assunzione ha confermato l’irregolarità. Di fronte a questa evidenza, i militari hanno proposto all’Ispettorato del Lavoro la sospensione dell’attività, come previsto dalla normativa vigente. In particolare, l’articolo 14 del D.Lgs. 81/2008 impone tale misura nei casi in cui i lavoratori irregolari superino il 10% del totale.
In aggiunta alla proposta di sospensione, la Guardia di Finanza ha contestato l’illecito al legale rappresentante dell’impresa, comminando sanzioni amministrative che, per ciascun lavoratore in nero, vanno da 1.950 a 11.700 euro. In totale, l’importo potrebbe arrivare fino a 46.800 euro.
Le attività della Guardia di Finanza si inseriscono in un quadro più ampio di tutela dell’economia legale, finalizzato a contrastare fenomeni distorsivi come il sommerso da lavoro, che alterano la concorrenza e danneggiano le imprese rispettose delle regole.