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Sanità, Casini (Pd): “Con Acquaroli sempre più marchigiani costretti a curarsi fuori regione”

La consigliera regionale: “Servono interventi urgenti e strutturali. È indispensabile investire in infrastrutture, personale e in una gestione che metta al centro il benessere dei cittadini"
Pubblicato il 12 Febbraio 2025

ASCOLI PICENO. “La sanità marchigiana è in crisi e i numeri parlano chiaro. I dati elaborati dalla Fondazione Gimbe evidenziano un saldo negativo nella mobilità sanitaria regionale pari a -53,7 milioni di euro, con una crescita negativa di ben 15 milioni di euro rispetto al 2021. Questo significa che sotto il governo Acquaroli, sempre più marchigiani hanno scelto di curarsi fuori regione a causa di una mancata risposta dell’offerta sanitaria, mentre un marchigiano su dieci è costretto addirittura a rinunciare alle cure di cui avrebbe bisogno”. A dichiararlo è Anna Casini, capogruppo Pd in consiglio regionale.


“Questa situazione non è solo un segnale di inefficienza, ma rappresenta un vero e proprio allarme che dimostra che la direzione che Acquaroli ha dato al sistema sanitario delle Marche è dannosa”, prosegue. “La creazione delle AST, invece di migliorare il servizio, crea enormi problemi, perché i territori, anziché puntare sulla qualità delle prestazioni, devono competere puntando su interventi meno complessi e più remunerativi rinunciando all’appropriatezza delle prestazioni. Non oso pensare cosa possa accadere alle Marche in caso di attuazione dell’autonomia differenziata”.

Conclude: “Servono interventi urgenti e strutturali. È indispensabile investire in infrastrutture, personale e in una gestione che metta al centro il benessere dei cittadini, specie dei pazienti, affinché il diritto alla salute venga garantito a tutti”.