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Regione Marche: un piano da 15 milioni per il reinserimento socio-lavorativo a chi è soggetto a provvedimenti giudiziari

L'iniziativa mira a ridurre la recidiva e favorire l'autonomia. Saltamartini: «Percorsi concreti per una sicurezza condivisa»
Pubblicato il 9 Febbraio 2025

ANCONA. Un progetto innovativo e strutturato prende forma nelle Marche con il “Piano di azione 2024-2026”, un sistema integrato di interventi e servizi destinato a persone soggette a provvedimenti giudiziari restrittivi. La Regione ha stanziato oltre 15 milioni di euro per sostenere l’inclusione sociale e lavorativa, attraverso un approccio multidisciplinare che coinvolge politiche sociali, sanità, formazione e assistenza.



“Il reinserimento sociale e lavorativo è un passaggio cruciale per la riabilitazione e l’inclusione, con un impatto positivo sulla sicurezza della comunità”, ha dichiarato Filippo Saltamartini, vicepresidente della Giunta e assessore alla Sanità e ai Servizi Sociali. “Vogliamo offrire percorsi concreti che riducano il rischio di recidiva e favoriscano l’autonomia delle persone coinvolte”.

Il Piano risponde a diversi bisogni regionali, puntando su inclusione, formazione e assistenza. Tra le azioni principali, spiccano i percorsi di formazione professionale, il riconoscimento delle competenze e l’accompagnamento al lavoro, con tirocini di inclusione sociale. Previsti anche interventi specifici per il reinserimento di autori di reati sessuali e maltrattamenti, oltre al sostegno alla genitorialità e all’assistenza a detenuti e alle loro famiglie.

Un altro asse portante riguarda la mediazione giuridica, con servizi dedicati alla gestione dei conflitti presso il Centro Regionale per la Mediazione Penale e al supporto alle vittime di reato. Sul fronte sanitario, il Piano garantirà assistenza negli istituti penitenziari, nelle Rems (Residenze per l’Esecuzione delle Misure di Sicurezza) e per detenuti con dipendenze.

Il documento è frutto di un’ampia collaborazione tra la Regione Marche, l’Amministrazione Penitenziaria, gli Uffici di Esecuzione Penale Esterna, i Centri per la Giustizia Minorile e il Garante dei Diritti, sotto il coordinamento della Cabina di Regia regionale. Il valore del progetto risiede nel suo approccio integrato, che unisce giustizia, sanità, educazione e cultura, per un’azione efficace e strutturata sul territorio.