La figura di Carlo Urbani, medico marchigiano noto per aver identificato per primo la Sars e salvato migliaia di vite, è stata ricordata questa mattina durante una seduta aperta dell’Assemblea Legislativa delle Marche, istituita proprio per celebrare la Giornata regionale a lui dedicata.
L’iniziativa ha coinvolto anche numerosi studenti, protagonisti del Premio scolastico giornalistico intitolato al dottore originario di Castelplanio. Di fronte a loro, il presidente della Regione Francesco Acquaroli ha voluto sottolineare la forza dell’esempio lasciato da Urbani. «Attraverso i vostri lavori – ha detto – la sua figura rivive e il suo esempio viene conosciuto e tramandato».
Nel suo intervento, Acquaroli ha definito Urbani «un figlio illustre della nostra terra», evidenziando come le Marche possano essere fiere di aver dato i natali a un uomo che ha scelto di restare legato alle proprie radici, pur operando nel mondo intero. «Solidarietà, impegno e abnegazione – ha spiegato – sono stati i valori che hanno guidato tutta la sua vita».
Il presidente ha poi ricordato il ruolo di Urbani all’interno di Medici Senza Frontiere, organizzazione con cui ha ritirato il Premio Nobel per la Pace nel 1999. La sua missione è sempre stata rivolta alla «salute dimenticata», a quelle popolazioni che non hanno accesso ai farmaci e vivono in condizioni estreme.
Con parole commosse, Acquaroli ha citato l’episodio che rese Carlo Urbani un punto di riferimento internazionale: il suo intervento tempestivo nella gestione della prima infezione da Sars, consapevole dei rischi personali che ciò comportava. «La grandezza di Carlo Urbani rivive con tutta la forza della sua grande professionalità, del suo grande cuore e del suo esempio», ha affermato.
Non è mancato un riferimento all’inaugurazione del museo a lui dedicato a Castelplanio, un gesto sentito da parte della comunità che ne ha riconosciuto il valore umano ancor prima che scientifico.
Acquaroli ha concluso ringraziando la famiglia di Urbani per aver mantenuto viva la memoria di un uomo che ha saputo trasformare i suoi ideali in azione: «Quei sogni, quei valori che lo hanno spinto, fino all’ultimo giorno, a dedicare la sua vita al prossimo».