Le Marche hanno istituito un fondo regionale per il microcredito, con una dotazione iniziale di 4 milioni di euro. È previsto dall’articolo 6 della legge regionale 22 giugno 2021, n.29. “Sarà un aiuto importante, al tempo stesso di sviluppo imprenditoriale, ma anche di rafforzamento della coesione sociale nei nostri territori. Uno strumento nuovo, che si avvicina di più a chi, anche nelle attività di minori dimensioni e nei piccoli centri, ha la forza di scommettere nell’iniziativa in proprio e contribuisce alla vitalità economica del territorio”, afferma l’assessore al Bilancio Guido Castelli. L’intervento affianca quello attivato con la legge regionale 13/2020 che ha affrontato il problema della crisi di liquidità delle piccole imprese durante la pandemia e ad altri strumenti di accesso al credito disponibili in Regione per le piccole imprese. “Integra il pacchetto a disposizione con una opportunità finalizzata maggiormente all’attenzione alla persona che intraprende, o continua a gestire una micro attività imprenditoriale, per sostenerla nella fase di maggiore difficoltà finanziaria e favorirne un completo inserimento nel sistema imprenditoriale”, evidenzia Castelli. Il microcredito è uno strumento finanziario che ha lo scopo di rispondere alle esigenze di inclusione finanziaria e sociale di coloro che presentano le maggiori difficoltà di accesso al credito tradizionale. Non si tratta semplicemente di un prestito di piccolo importo, ma di un’offerta integrata di servizi finanziari e non finanziari. Ciò che contraddistingue il microcredito dal credito ordinario è l’attenzione alla persona, che si traduce con l’accoglienza, l’ascolto e il sostegno ai beneficiari dalla fase pre-erogazione a quella post-erogazione, nonché la particolare attenzione prestata alla validità e alla sostenibilità del progetto imprenditoriale. Non a caso, non tutti gli intermediari finanziari possono svolgere attività di microcredito, ma solamente quelli rientranti in un elenco depositato alla Banca d’Italia, come stabilito dal DL 13 agosto 2010 n. 141. Il decreto Ristori del 18 dicembre ha innalzato il limite massimo dell’importo dai precedenti 25.000 euro agli attuali 40.000 euro. “Si tratta, in definitiva, di uno strumento per aiutare le persone che con maggiore intraprendenza individuale stanno cercando di superare la fase di crisi che abbiamo vissuto, ma che necessitano di un aiuto finanziario e di affiancamento”, conclude l’assessore Castelli.