CAMERINO. Sarà il polo universitario Chip di Camerino a ospitare martedì 17 giugno, a partire dalle ore 9.00, l’incontro promosso da Federfarma Marche dal titolo “La farmacia di comunità nell’Appennino Centrale”. L’iniziativa punta a riflettere sul ruolo strategico delle farmacie nelle aree interne, in particolare in quei territori dell’Appennino segnati dallo spopolamento e dagli effetti ancora visibili del sisma del 2016.
Al centro del confronto ci saranno le farmacie rurali, viste come presidi di salute e supporto sociale. Un tema ribadito da Marco Meconi, presidente regionale dei titolari di farmacia, che ha evidenziato l’importanza di mettere a fuoco problemi e aspettative delle popolazioni che vivono in queste zone, spesso marginalizzate rispetto ai grandi centri urbani.
L’incontro vedrà la partecipazione di esponenti di spicco dell’Università di Camerino, tra cui il Rettore Claudio Pettinari Leoni, la pro Rettrice Paola Bonacucina, la professoressa Laura Gabbianelli e il professor Gianluca Cifani. Previsti anche gli interventi dell’Assessore regionale Filippo Saltamartini e del Sindaco di Camerino Roberto Lucarelli.
Particolarmente atteso anche il contributo dell’On. Guido Castelli, Commissario alla Ricostruzione post-sisma 2016, che ha da tempo ribadito il valore delle farmacie come strumento di rigenerazione territoriale e come elemento di presidio contro l’abbandono delle comunità montane.
Il dibattito sarà arricchito dalle esperienze delle Federfarma regionali di Lazio, Umbria, Abruzzo e Marche, con un focus sulla cosiddetta “farmacia dei servizi”: un modello che punta a rafforzare l’assistenza territoriale, ridurre il disagio delle aree interne e migliorare la qualità della vita.
In programma anche le testimonianze di Chiara Rossi e Fabio Filippetti dell’Agenzia Regionale Sanitaria, del presidente dei farmacisti di Macerata Luciano Diomedi, di Paolo Bartolini del Patronato di Confartigianato e della docente universitaria Francesca Parca.
A supportare l’iniziativa, in modo non condizionante, anche realtà industriali come AstraZeneca, Glaxo, Wellion e Credifarma, che riconoscono l’importanza del tema per lo sviluppo e la tenuta sociale dell’Appennino centrale.