L’imprenditoria femminile nelle Marche ha subito una riduzione significativa nel 2024, con una perdita di 1.679 imprese rispetto all’anno precedente, registrando il calo più marcato a livello nazionale.
Secondo i dati dell’Osservatorio sull’Imprenditorialità Femminile di Unioncamere-Infocamere, il totale delle imprese guidate da donne si attesta ora a 33.801 unità, con un tasso di femminilizzazione del 23,3%, superiore alla media italiana del 22,2%. Tuttavia, il trend di diminuzione è evidente in tutto il territorio regionale.
Federica Capriotti: «Supporto alle imprese e contrasto al gender gap»
Di fronte a questo scenario, la presidente del Comitato per l’Imprenditoria Femminile delle Marche, Federica Capriotti, ha sottolineato come il calo dell’imprenditoria femminile rientri in una tendenza più ampia che coinvolge tutto il sistema imprenditoriale regionale:
«L’andamento della demografia delle imprese guidate da donne, nella nostra regione, segue il trend della nati-mortalità dell’imprenditoria nel suo complesso: entrambe sono in contrazione rispetto al 2023 (ed entrambe, va sempre ricordato, risentono anche della procedura delle cancellazioni d’ufficio dal Registro delle Imprese).
Pur nella marcata diminuzione, anno su anno, del numero di imprese femminili, le Marche rimangono una regione con un’incidenza di imprese a titolarità di donne sul totale maggiore rispetto a quella italiana.»
Capriotti ha inoltre ribadito l’importanza delle azioni di sostegno messe in campo dalla Camera di Commercio delle Marche per favorire la crescita e la valorizzazione dell’imprenditoria femminile:
«Oggi l’impegno di Camera Marche, attraverso il suo Comitato per l’Imprenditoria Femminile, è di favorire le precondizioni che portano alla nascita di nuove imprese (guidate da donne come da uomini) e supportare l’importante quota di imprese femminili che caratterizzano il nostro tessuto imprenditoriale.
Lo facciamo prevedendo contributi e momenti di valorizzazione di queste realtà, come accade ogni anno con il Premio Impronta di Impresa; tramite la consulenza (per imprese sia a titolarità femminile che maschile) offerta dal nostro Servizio Nuove Imprese, come pure partecipando a progetti di sistema dedicati, ad esempio il percorso formativo “Donne in digitale”.
Online e gratuito, questo programma approfondisce metodologie e strumenti strategici per la presenza sul web delle imprese femminili, l’utilizzo dei social media, la cura dei contenuti anche attraverso l’intelligenza artificiale e l’utilizzo di tecnologie di e-commerce, al fine di accrescere la professionalità manageriale e migliorare le competenze digitali delle donne che fanno impresa e delle lavoratrici, anche e soprattutto in ottica di contrasto al gender gap.»
Il calo nelle province e nei settori
La flessione ha colpito tutte le province marchigiane, con le riduzioni più evidenti a Pesaro-Urbino (-7,7%) e Ancona (-4,9%), seguite da Ascoli Piceno (-4,2%), Macerata (-3,3%) e Fermo (-2,4%).
A livello settoriale, il calo ha coinvolto quasi tutti i comparti, con le riduzioni più significative in:
- Manifatturiero (-7,0%)
- Costruzioni (-7,3%)
- Commercio (-6,5%)
- Agricoltura (-5,2%)
- Alloggio e ristorazione (-5,2%)
Gli unici settori in lieve crescita sono la fornitura di energia (+5,1%), le attività professionali, scientifiche e tecniche (+0,8%) e le altre attività di servizi (+0,2%).
L’impegno per il futuro
Nonostante il calo, il tasso di femminilizzazione nelle Marche rimane superiore alla media nazionale, confermando l’importanza del ruolo delle imprese femminili nel tessuto economico regionale. Il sostegno della Camera di Commercio, attraverso progetti di formazione, consulenza e valorizzazione, rappresenta un punto di riferimento essenziale per affrontare le sfide e stimolare nuove opportunità per le imprenditrici marchigiane.