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Giornata contro l’Alzheimer, nelle Marche 7 mila persone affette. Saltamartini: “Stanziato mezzo milione per diagnosi”

“Le Marche sono una regione longeva e per questo le varie forme di demenza senile ci riguardano da vicino", dice l'assessore alla sanità
Pubblicato il 20 Settembre 2022

Il 21 settembre è la giornata mondiale contro l’Alzheimer. Nelle Marche sono circa 7 mila le persone affette dalla malattia e la platea complessiva delle persone che presentano una sintomatologia allo stadio almeno iniziale è di circa 30 mila persone.

Anche se sono disponibili nuovi trattamenti capaci di rallentare temporaneamente la progressione della malattia, il morbo di Alzheimer è ancora incurabile: la perdita di memoria e di altre abilità intellettuali è talmente grave da interferire con la vita quotidiana non solo di chi ne è affetto, ma anche dei familiari.

“Le Marche sono una regione longeva – sottolinea l’Assessore alla Sanità Filippo Saltamartini – e per questo le varie forme di demenza senile ci riguardano da vicino. Per questo con la Dgr n.997 ad agosto 2022 abbiamo stanziato mezzo milione di euro da Bilancio Regionale per il triennio 2021-2023 per l’Alzheimer. Il fondo è destinato principalmente a diagnosi precoce e sperimentazione nell’ambito della cura, senza dimenticare i circa 2 milioni di euro stanziati triennalmente per i caregiver, che assistono tutti i malati non autosufficienti”.

Una parte dei malati trova assistenza nelle Rsa, una parte vengono seguiti nei centri diurni regionali. “Poi c’è il volontariato – rimarca Saltamartini – purtroppo il numero dei volontari ha subito una battuta d’arresto con il covid. Servono risorse, ma anche l’aiuto dei privati per supportare le associazioni attive sul territorio che offrono sostegno psicologico ai malati e alle famiglie, e numerose altre iniziative il cui obiettivo è quello di contrastare l’isolamento”.

Nelle Marche esistono varie associazioni attive che hanno organizzato iniziative informative e di sensibilizzazione. Si stima che il numero di persone affette da varie forme di demenza triplicherà nei prossimi trent’anni comportando enormi costi assistenziali e sociali. Proprio per questo la riduzione del rischio e la cura di questa malattia stanno diventando una priorità.

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