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Fernanda Santorsola: la prima donna a capo di una Squadra Mobile in Italia scrive la sua biografia

A 91 anni. Ha donato il suo libro ai suoi colleghi di Ancona
Pubblicato il 26 Dicembre 2024

ANCONA. A 91 anni, Fernanda Santorsola, figura straordinaria e pioniera della Polizia di Stato italiana, ha deciso di condividere la sua storia in un libro autobiografico, “La rivincita della memoria… quando Eva sfidò Adamo ed entrò in Polizia”.



Questo volume rappresenta non solo una testimonianza della sua carriera unica ma anche un omaggio ai colleghi e agli amici della Questura di Ancona, città che per decenni è stata il cuore delle sue imprese investigative. La Santorsola, con la sua tenacia e il suo spirito innovativo, ha aperto la strada a una generazione di donne nella Polizia, affrontando pregiudizi e difficoltà con un coraggio esemplare.

Gli inizi di una carriera straordinaria

Fernanda Santorsola nasce in Puglia e, dopo essersi laureata in Giurisprudenza, decide di intraprendere una strada allora inusuale per una donna. All’inizio degli anni ’60 vince il concorso per accedere al Corpo di Polizia Femminile, un traguardo significativo in un’epoca in cui il ruolo delle donne nelle forze dell’ordine era marginale e spesso confinato a mansioni secondarie. La sua prima assegnazione fu la Questura di Brindisi, dove ebbe modo di distinguersi per la sua professionalità e determinazione.

Dopo qualche anno, fu trasferita ad Ancona, una città che sarebbe diventata la sua seconda casa e il palcoscenico delle sue più grandi imprese investigative. Qui, la Santorsola si dedicò a una vasta gamma di indagini, spesso affrontando casi di grande rilevanza nazionale.

Il caso del “mostro di Marsala”: un’intuizione decisiva

Tra i casi più eclatanti che segnarono la sua carriera spicca quello del “mostro di Marsala”. Nel 1971, Fernanda Santorsola fu chiamata a intervenire su una serie di crimini che avevano scosso profondamente l’opinione pubblica: un uomo aveva commesso abusi su tre bambine prima di ucciderle. In questa occasione, Fernanda dimostrò il suo innato talento investigativo, combinando intuito e rigore professionale per contribuire alla cattura del colpevole. Questo successo rappresentò uno dei momenti più alti della sua carriera, mettendo in luce il valore di una donna capace di eccellere in un campo allora dominato dagli uomini.

Il primo incarico femminile alla guida di una Squadra Mobile

Il culmine della carriera di Fernanda Santorsola arrivò con la nomina a Capo della Squadra Mobile di Ancona, il primo incarico di questo tipo affidato a una donna in Italia. Questo traguardo storico non fu privo di sfide: Fernanda si trovò a guidare un team di investigatori in un contesto operativo spesso ostile, sia per le difficoltà intrinseche del lavoro che per le resistenze culturali ancora presenti. Eppure, con fermezza e intelligenza, riuscì a ottenere la fiducia e il rispetto dei suoi colleghi e della comunità.

Sotto la sua guida, la Squadra Mobile di Ancona condusse operazioni cruciali contro organizzazioni criminali dedite al traffico di droga, alle rapine, alle estorsioni e ad altri reati gravi. Grazie al suo stile di leadership, basato sulla collaborazione e sull’attenzione ai dettagli, Fernanda contribuì in modo significativo alla sicurezza dell’hinterland anconetano.

Un libro che celebra una vita di impegno e passione

“La rivincita della memoria… quando Eva sfidò Adamo ed entrò in Polizia” non è solo un’autobiografia, ma un racconto ricco di emozioni, ricordi e immagini che restituiscono al lettore un quadro vivido della vita di una donna straordinaria. Il libro include articoli di giornale, fotografie e aneddoti che testimoniano la complessità e la bellezza del percorso professionale di Fernanda. Non si tratta di un semplice elenco di incarichi e successi, ma di una riflessione profonda sul significato del servizio, sul valore del dovere e sulla resilienza necessaria per superare gli ostacoli.

Un incontro speciale per celebrare Fernanda

La presentazione del libro è avvenuta in un contesto carico di emozione: nella sua abitazione, Fernanda ha accolto i colleghi di un tempo, inclusi alcuni degli investigatori della Squadra Mobile e della ex Criminalpol di Ancona, che le hanno portato un mazzo di fiori in segno di riconoscenza. Presenti all’evento anche la commissaria capo della Questura di Ancona, Daniela Iscaro, e il presidente della Sezione dorica dell’Associazione Nazionale della Polizia di Stato, Giovanni Aguzzi. Entrambi hanno portato i saluti del Questore Cesare Capocasa e del presidente nazionale dell’ANPS, Michele Paternoster.

Un’eredità che ispira

Anche dopo il suo pensionamento, Fernanda Santorsola non ha smesso di servire la comunità, assumendo il ruolo di giudice di pace ad Ancona. La sua carriera e il suo esempio continuano a essere fonte di ispirazione per le donne che aspirano a entrare nella Polizia di Stato e per chiunque creda nel valore dell’impegno e della dedizione.

Con il suo libro, Fernanda Santorsola ha donato un pezzo della sua memoria collettiva a tutti noi, ricordandoci che le barriere, per quanto alte, possono essere superate con coraggio e determinazione. Una figura storica, un simbolo di cambiamento, un’icona di integrità: Fernanda Santorsola ha lasciato un’impronta indelebile nella storia della Polizia di Stato e della società italiana.