ANCONA. Oggi, all’età di 99 anni, si è spento nella sua abitazione di Fabriano l’ingegnere Francesco Merloni, presidente onorario di Ariston Group. La notizia è stata diffusa dall’azienda stessa, che ne ha voluto ricordare il lungo e significativo contributo al mondo dell’industria italiana e alla vita pubblica del Paese. Figura di primo piano dell’economia e della politica, Merloni lascia la moglie Maria Cecilia Lazzarini e i tre figli, Paolo (attuale presidente di Ariston Group), Francesca e Claudia.
Un Imprenditore, un Politico e un Uomo del Fare
Francesco Merloni ha dedicato la sua vita alla crescita e all’internazionalizzazione dell’azienda di famiglia, raccogliendo l’eredità del padre Aristide, fondatore di Ariston e delle Industrie Merloni. Laureato in Ingegneria Industriale presso l’Università di Pisa, negli anni ’50 iniziò a lavorare nell’impresa di famiglia, contribuendo con passione e visione all’espansione del gruppo e alla creazione di un’azienda di rilevanza globale nel settore della termoidraulica.
Oltre alla carriera imprenditoriale, Merloni ha svolto un ruolo significativo anche nella politica italiana. È stato eletto per la prima volta in Parlamento come senatore nel 1972, rappresentando la Democrazia Cristiana. Nel corso degli anni è stato rieletto altre sei volte, cinque come deputato e una come senatore. Un momento cruciale della sua carriera politica è stato il suo incarico come ministro dei Lavori Pubblici nel primo governo Giuliano Amato nel 1992, ruolo che mantenne anche nel successivo governo Ciampi fino al maggio del 1994.
Durante il suo mandato da ministro, Merloni ha introdotto la cosiddetta “Legge Merloni”, una riforma significativa del sistema degli appalti pubblici, mirata a migliorare la trasparenza e l’efficienza nel settore delle opere pubbliche. Fu anche promotore della trasformazione dell’Anas in Ente pubblico economico, un cambiamento che aveva come obiettivo una gestione più moderna e autonoma delle infrastrutture stradali italiane.
La Fondazione Aristide Merloni e l’Impegno per il Territorio
Oltre al suo impegno in azienda e in politica, Francesco Merloni è stato profondamente legato al territorio marchigiano. Ha guidato la Fondazione “Aristide Merloni”, un ente di ricerca e promozione della cultura imprenditoriale territoriale. La Fondazione ha avuto un ruolo chiave nello sviluppo delle Marche, contribuendo a supportare l’imprenditoria locale e promuovendo attività di ricerca che hanno avuto un impatto duraturo sulla comunità.
Tra Industria e Politica: un Legame Forte e Indissolubile
Dopo la dissoluzione della Democrazia Cristiana, Merloni aderì ai Popolari Democratici, parte dell’Ulivo, continuando il suo impegno politico nel segno di una visione riformista e attenta al sociale. Nel 2007, alle elezioni primarie del Partito Democratico, dichiarò il suo sostegno alla candidatura di Enrico Letta, con cui condivideva una lunga amicizia e affinità politica. Questo testimonia quanto Merloni abbia sempre voluto essere protagonista attivo della vita politica italiana, anche al di fuori dei ruoli istituzionali formali.
Un’Eredità di Valori e Successi
Francesco Merloni è stato più di un imprenditore e più di un politico. La sua figura incarna i valori del lavoro, dell’innovazione e del servizio alla collettività. È stato un Cavaliere del Lavoro che ha saputo portare la sua azienda di famiglia a livelli internazionali, contribuendo allo sviluppo dell’industria italiana e lasciando un segno profondo in ogni attività che ha intrapreso.
La sua eredità non si limita all’Ariston Group o alla Fondazione Aristide Merloni, ma vive anche nelle riforme strutturali del sistema degli appalti pubblici e nell’esempio di un imprenditore che ha saputo coniugare responsabilità sociale, capacità manageriale e visione politica. Con la sua scomparsa, l’Italia perde una delle sue figure storiche più rappresentative dell’imprenditoria e della dedizione al servizio pubblico.
Merloni ha attraversato quasi un secolo di storia italiana, partecipando attivamente ai suoi cambiamenti e lasciando un’impronta indelebile sia nelle istituzioni che nel mondo produttivo. Oggi, Fabriano e l’intera nazione salutano un grande protagonista del Novecento e del nuovo millennio, capace di interpretare e guidare le trasformazioni del suo tempo con saggezza e determinazione.