ANCONA. Un drammatico tentativo di suicidio si è trasformato in una storia di salvataggio e speranza grazie all’intervento tempestivo della Croce Rossa e dei carabinieri.
Protagonista della vicenda è un settantenne residente in via Ruggeri, che nel primo pomeriggio di ieri aveva deciso di mettere fine alla propria vita. La sua angoscia, espressa in una lettera d’addio destinata alla moglie e al figlio, è stata intercettata da un’amica allertata da una telefonata dell’uomo, che si è rivelata decisiva per scongiurare il peggio.
L’allarme è scattato poco dopo le 14, quando l’amica ha contattato i soccorsi. In soli sette minuti, i volontari della Croce Rossa erano già sul posto, seguiti da carabinieri e vigili del fuoco.
La scena che si sono trovati davanti era chiara e inquietante: un cappio preparato con una sonda passacavi e una lettera che testimoniava l’intenzione di porre fine alla propria vita. Il rapido intervento ha permesso di bloccare l’uomo prima che potesse compiere il gesto, e successivamente è stato trasportato in ospedale per ricevere l’assistenza necessaria.
Alla base del gesto ci sarebbero motivazioni di natura sentimentale, probabilmente legate a tensioni familiari recenti. Il litigio con la moglie e il figlio aveva lasciato l’uomo in uno stato di profonda disperazione, spingendolo a prendere una decisione estrema. Tuttavia, un momento di apertura verso un’amica ha fatto la differenza: la telefonata per congedarsi è diventata l’ancora che ha permesso ai soccorritori di intervenire in tempo.
Gianni Barca, presidente del comitato dorico della Croce Rossa, ha sottolineato l’importanza della sensibilità e della prontezza di chi opera in situazioni simili:
«Ci sono momenti in cui il semplice ascolto, una parola gentile o una presenza rassicurante possono fare la differenza tra la speranza e la disperazione. I nostri volontari sanno bene quanto sia cruciale riconoscere i segnali di chi si trova in difficoltà e agire con rispetto per salvare una vita».