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Coronavirus, Cgil: “Vanno messi in sicurezza gli operatori”

Parla il segretario regionale Pintucci
Pubblicato il 25 Febbraio 2020

“In queste ore il Paese sta toccando con mano il valore indispensabile del lavoro pubblico: sanità, sicurezza e soccorso stanno lavorando con grande sacrificio, insieme ai lavoratori del sistema dello Stato e delle autonomie, per far fronte all’emergenza Covid-19.

“Occorre che gli operatori siano messi nella condizione di operare in sicurezza”. Lo dice la Cgil Marche a proposito dell’emergenza coronavirus.”Bisogna garantire adeguate scorte di dispositivi di protezione individuale ed agenti sanificanti su tutto il territorio e in tutte le amministrazioni pubbliche nel rispetto delle indicazioni già fornite dal ministero della salute con circolare 5443 del 20 Febbraio”, spiega Matteo Pintucci, segretario generale Fp Cgil Marche.

Prosegue il sindacato: “L’emergenza sta inoltre portando alla luce quanto già da noi evidenziato circa la complessiva carenza di personale delle Pubbliche Amministrazioni. Occorrono misure straordinarie in modo particolare in ambito sanitario: la Fp Cgil Marche ribadisce la richiesta che le nuove possibilità di assunzioni derivanti dall’applicazione dell’art. 11 Dlgs 35/2019 sul nuovo tetto di spesa del personale sanitario – circa 2 milioni di euro in più per le Marche- siano finalizzate al rafforzamento di tutto il sistema di prevenzione Asur”.

Insiste Pintucci: “Bisogna superare le logiche punitive di questi ultimi anni in materia di assunzioni e di taglio dei fondi con cui pagare lo straordinario ed altre indennità specifiche. In modo particolare, chiediamo di stanziare risorse per l personale sanitario, dello stato, della sicurezza, degli enti locali che in tutto questo periodo ha lavorato nelle zone e nelle attività più a rischio. A questo si aggiunge la necessità di indicazioni chiare e provvedimenti ad hoc da parte del Governo per quanti saranno costretti ad astenersi dal lavoro non per loro volontà ma sulla base delle eventuali ordinanze che verranno emanate: si ricorda infatti che, nei settori pubblici, non ci sono la cassa integrazione o altre modalità di integrazione salariale per i periodi di sospensione lavorativa indipendenti dalla volontà delle parti”.

Conclude: “Abbiamo inoltre chiesto un incontro al Servizio salute della Regione Marche per fare il punto della situazione alla luce dei risultati dell’incontro di oggi tra Governo e Presidenti di Regione”.

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