ANCONA. Il Tribunale penale di Ancona ha condannato una donna di Trecastelli (AN) per detenzione incompatibile di animali, dopo che nella sua abitazione erano stati trovati circa settanta gatti e un cane in condizioni igienico-sanitarie critiche.
La sentenza, arrivata ieri, prevede per l’imputata un’ammenda, il pagamento delle spese processuali e il risarcimento dei danni a OIPA, che si era costituita parte civile nel procedimento.
L’intervento, avvenuto tempo fa, aveva coinvolto le Guardie Zoofile dell’OIPA di Ancona, i carabinieri forestali di Senigallia e un veterinario. Al loro arrivo, le autorità si erano trovate di fronte a una situazione di degrado assoluto, con animali stipati in spazi malsani e maleodoranti. Tra le scoperte più scioccanti, la presenza di cuccioli di razza malati e un gatto morto da tempo, gettato tra i rifiuti all’esterno della casa.
Dopo il sequestro, gli animali sono stati sottoposti a cure mediche e progressivamente affidati a famiglie idonee. Nel corso del processo, OIPA ha dimostrato la gravità della situazione, sostenendo che non si trattava di un allevamento amatoriale, bensì di un caso di grave maltrattamento.
L’Avv. Claudia Taccani, Responsabile dell’Ufficio Legale OIPA Italia, ha espresso soddisfazione per l’esito del processo: «Grazie alla collaborazione e al coordinamento di più parti, siamo riusciti a dimostrare che numerosi gatti erano detenuti in condizioni incompatibili con la loro natura. Abbiamo ottenuto la confisca e il loro successivo affidamento a famiglie amorevoli».
Questa sentenza rappresenta un precedente importante nella tutela degli animali e ribadisce la necessità di vigilanza nei confronti di situazioni simili.