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Ciclovia Adriatica nelle Marche, il sogno interrotto di un turismo sostenibile

Viaggio dei cicloturisti della Fiab Cremona tra borghi e difficoltà. Il tracciato resta frammentato e poco curato
Pubblicato il 20 Giugno 2025



Un viaggio tra panorami mozzafiato e criticità strutturali. È questo il bilancio dell’esperienza marchigiana lungo la Ciclovia Adriatica per un gruppo di circa trenta cicloturisti della FIAB Cremona – Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta. Partiti da Vasto lunedì scorso, i partecipanti hanno pedalato lungo il litorale adriatico, facendo tappa nell’entroterra marchigiano tra Ascoli Piceno e Loreto, per poi concludere oggi, venerdì, il tour a Pesaro.

Durante il percorso non è mancato il supporto delle associazioni locali, con l’accoglienza dei volontari Fiab di Ascoli, Chiaravalle e Fano. Un entusiasmo condiviso, ma anche segnato da evidenti disagi lungo il tracciato.

I cicloturisti lombardi hanno espresso ammirazione per la bellezza del percorso, definendolo «un gioiello con vista mare che promette un’esperienza indimenticabile». Tuttavia, la soddisfazione si è scontrata con la discontinuità del tracciato, che obbliga spesso a deviazioni su strade trafficate o su sentieri non segnalati, mettendo a rischio la sicurezza e compromettendo la fluidità del viaggio.

Particolari difficoltà sono emerse nel tratto della ciclabile del Tronto, dove una frana mai ripristinata e la scarsa manutenzione hanno ridotto l’esperienza cicloturistica, cancellando di fatto il valore paesaggistico dell’area. Problematiche simili sono state segnalate anche lungo la Ciclovia del Conero.

L’appello alla politica è chiaro: servono investimenti urgenti da parte delle amministrazioni locali e della Regione Marche. Il Coordinamento Fiab Marche sottolinea la necessità di rendere continuo e fruibile il tracciato, anche in vista della candidatura all’EuroVelo, la rete europea di ciclovie a lunga percorrenza che collegherebbe Monaco di Baviera a Santa Maria di Leuca.

Un progetto ambizioso, che però rischia di restare incompiuto se le criticità strutturali non verranno affrontate con decisione. La Ciclovia Adriatica ha tutte le carte in regola per diventare un punto di riferimento del cicloturismo europeo, ma senza una rete coerente e sicura, il potenziale rimarrà inespresso.