ANCONA. Un’avvocatessa osimana è stata aggredita in pieno giorno ad Ancona, nei pressi del parcheggio degli Archi. A compiere il gesto sarebbe stato il marito di una donna che l’avvocata stava assistendo in una causa di separazione. L’uomo ha afferrato la professionista per il collo tentando di strangolarla, ma è stato bloccato dall’intervento provvidenziale di alcuni passanti.
Subito dopo l’aggressione, l’uomo si è dato alla fuga salendo su un autobus, ma è stato rintracciato poco dopo dalla polizia, portato in Questura e identificato. Al momento risulta essere a piedi liberi. La vittima, ancora scossa, ha sporto denuncia alle autorità competenti.
La vicenda ha scosso profondamente l’ambiente forense. Il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Ancona ha espresso una presa di posizione netta: «Piena solidarietà alla collega aggredita ad Ancona in strada dal marito della sua assistita», hanno dichiarato il presidente Gianni Marasca e il vicepresidente Andrea Nocchi.
«È ovvio che, come ordine professionale, siamo vicini alla collega e qualifichiamo l’accaduto come un caso gravissimo perché colpisce un avvocato che è il simbolo della tutela dei diritti, di tutti i diritti, e che non deve mai in nessuna maniera essere oggetto di vessazioni verbali o fisiche proprio per il ruolo che ricopre», hanno sottolineato.
Il presidente Marasca ha evidenziato come non si tratti solo di una questione personale o di genere: «Non siamo in presenza solo di un’aggressione di genere che già sarebbe grave, ma di un avvocato che svolge il suo lavoro con professionalità e competenza per contribuire all’accertamento della verità processuale».
L’Ordine ha infine annunciato l’intenzione di costituirsi parte civile nell’eventuale procedimento penale, a difesa della funzione dell’avvocatura e del diritto alla tutela legale.