MACERATA. Una serie di indagini condotte dai Carabinieri della Stazione di Castelraimondo ha portato alla denuncia di cinque persone accusate di favoreggiamento personale e coinvolgimento in un sistema criminale finalizzato a furti in abitazione.
Gli eventi si sono sviluppati a seguito di un controllo effettuato in una tarda serata di fine settembre.
Durante un’operazione di pattugliamento del territorio, i militari hanno individuato una Ford Focus sospetta, ritenuta collegata ad attività illecite. Alla vista delle forze dell’ordine, un uomo presente nei pressi del veicolo ha abbandonato il mezzo e si è dato alla fuga nelle campagne circostanti, riuscendo a far perdere le proprie tracce.
Ispezionando l’auto abbandonata, i Carabinieri hanno scoperto un assortimento di attrezzi da scasso: una smerigliatrice angolare, trapani, un’ascia e un dispositivo noto come “jammer”. Quest’ultimo strumento, un disturbatore di frequenze radio, è in grado di bloccare segnali utilizzati dai sistemi di allarme o dai telefoni cellulari, rendendo più agevole il compimento di furti in abitazione.
Le successive indagini hanno permesso di risalire a cinque persone, tutte residenti a Milano, coinvolte nel sistema criminale. Gli indagati, due italiani di origini catanesi, due cittadini rumeni e un cittadino albanese, sono accusati di aver agito come prestanome per facilitare le attività illecite. Secondo quanto ricostruito dai Carabinieri, i cinque intestavano fittiziamente veicoli o le relative polizze assicurative a loro nome, mentre i mezzi erano effettivamente utilizzati da altri soggetti per compiere reati.
Tale stratagemma consentiva ai responsabili dei crimini di muoversi indisturbati sul territorio nazionale, ostacolando l’identificazione da parte delle autorità. Il ruolo dei prestanome si configurava quindi come una componente cruciale per il funzionamento dell’intera rete criminale.
Oltre al reato di favoreggiamento personale, i cinque sono stati deferiti all’Autorità Giudiziaria per aver indotto funzionari del Pubblico Registro Automobilistico a registrare veicoli a persone diverse dagli effettivi utilizzatori e per aver indotto agenti assicurativi a stipulare polizze in modo irregolare. Questa condotta, secondo gli investigatori, avrebbe consentito di creare un sistema di copertura efficace per il compimento di reati su larga scala.
Le indagini continuano per identificare i soggetti direttamente coinvolti nei furti, mentre i Carabinieri invitano i cittadini a segnalare qualsiasi attività sospetta, sottolineando l’importanza della collaborazione nella lotta alla criminalità organizzata.