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Anna Casini (Pd) “Export delle Marche in crisi. Servono azioni immediate e decisive”

"Anche escludendo la farmaceutica, le esportazioni marchigiane mostrano segnali negativi: il manifatturiero segna una contrazione del 4,1%, pari a 383 milioni di euro in meno"
Pubblicato il 12 Dicembre 2024

ANCONA. “I dati relativi alle esportazioni delle Marche nei primi nove mesi del 2024 evidenziano una situazione allarmante per l’economia regionale”, dichiara Anna Casini, capogruppo PD Marche. “La nostra regione registra una contrazione complessiva del 31%, con una perdita di oltre 4,7 miliardi di euro rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Sebbene il crollo del settore farmaceutico (-75%) abbia influito pesantemente, non possiamo ignorare che ci troviamo di fronte a una crisi più ampia e sistemica”.


“Anche escludendo la farmaceutica, le esportazioni marchigiane mostrano segnali negativi: il manifatturiero segna una contrazione del 4,1%, pari a 383 milioni di euro in meno. Il sistema moda, una delle eccellenze della nostra regione, soffre pesantemente con un calo del 5,3%, mentre settori storicamente forti come quello dei macchinari registrano una preoccupante diminuzione del 13,5%”, prosegue Casini. “È vero che alcuni settori, come l’alimentare (+8,5%) e le apparecchiature domestiche (+5,7%), mostrano una crescita, ma questi dati positivi non bastano a compensare le perdite generalizzate”.

La situazione richiede una riflessione seria sulle responsabilità politiche e amministrative. “La giunta Acquaroli” prosegue la capogruppo dem “continua a minimizzare una crisi strutturale che rischia di trasformarsi in una catastrofe sociale ed economica. Non è più accettabile ascoltare una narrazione ottimistica totalmente decontestualizzata dalla realtà. Le Marche si trovano in una posizione di evidente ritardo rispetto al resto del Centro Italia, dove le esportazioni crescono del 2,9% nello stesso periodo. Questi numeri non sono il risultato di un momento congiunturale, ma il segnale di un modello produttivo statico che non è stato aggiornato per affrontare le sfide globali”.

“In questi quattro anni, il presidente Acquaroli non si è assunto la responsabilità di azioni strutturali per invertire la rotta”, denuncia Casini. “Avrebbe dovuto sostenere le piccole e medie imprese, cuore pulsante dell’economia marchigiana, promuovere l’innovazione e la sostenibilità, rafforzare la presenza sui mercati internazionali e rilanciare il sistema moda con politiche mirate alla qualità e alle eccellenze. Invece, siamo ancora fermi sui ritardi infrastrutturali, senza progressi nei progetti strategici per la viabilità e la logistica. Anche l’accesso al credito e il supporto agli investimenti delle aziende sono stati largamente trascurati”.

“La crisi che stiamo vivendo non è ciclica e non si risolverà con il tempo”, conclude Casini. “Continuare a ignorare segnali di una crisi sistemica, come dimostrano i casi Fedrigoni, Beko, Moncaro, equivale a condannare le Marche a un declino irreversibile. Acquaroli, dopo oltre quattro anni e a fine mandato, non è più in grado di assumere un ruolo attivo per il rilancio della nostra economia. Il tempo perso sotto questa amministrazione è stato dannoso per il futuro della nostra regione”.