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Ad Ancona arriva la mozione unanime per salvare il mosciolo selvatico di Portonovo

Il Consiglio comunale impegna il sindaco: «Azioni su più fronti per tutelare risorsa e pescatori»
Pubblicato il 28 Marzo 2025




ANCONA.

Il Consiglio comunale di Ancona ha approvato all’unanimità una mozione per la tutela del mosciolo selvatico di Portonovo, una specie in crescente difficoltà a causa di fattori ambientali e climatici. Il provvedimento, frutto di un percorso avviato mesi fa, coinvolge istituzioni, enti scientifici e pescatori locali.

La mozione è stata presentata dai consiglieri di minoranza Francesco Rubini Filogna e Carlo Pesaresi, con un emendamento firmato dalla maggioranza, primo firmatario Maria Grazia De Angelis. Tra gli impegni fissati: rafforzare il Tavolo Tecnico, cercare fondi regionali, nazionali ed europei, installare una boa oceanografica per monitorare le condizioni del mare e promuovere pratiche di pesca sostenibili, coinvolgendo direttamente la Cooperativa Pescatori di Portonovo.

Il Comune ha reso noto che sarà avviato un confronto con la Regione Marche e il Ministero per valutare eventuali sospensioni sperimentali della pesca del mosciolo, con l’obiettivo di rigenerare la popolazione marina. In questo caso, sono previsti indennizzi per i pescatori.

Il sindaco Daniele Silvetti, promotore della nascita del Tavolo tecnico lo scorso novembre, ha sottolineato: «Quello del mosciolo selvatico è un tema che va oltre il valore del singolo prodotto, per la salvaguardia del quale stiamo dando un segnale inequivocabile nella direzione della sua salvaguardia e al contempo del supporto degli operatori e delle famiglie che vivono di pesca, che sono già presenti nel tavolo tecnico. Forte di questo atto unitario di Consiglio agirò su più fronti, supportato da tecnici e dai dati scientifici dell’Università, per reperire risorse non solo per i lavoratori ma anche per gli strumenti di ricerca scientifica necessari per mettere a punto le tecniche di tutela del mitile».

Negli ultimi anni si è registrato un forte calo del mosciolo selvatico, aggravatosi ulteriormente con l’arrivo del 2024. Per questo, nel novembre 2023 è stato istituito un Tavolo Tecnico con il coinvolgimento di enti scientifici come il Disva-Univpm, il CNR-Irbim, l’IZSUM, l’ARPA Marche e l’agenzia Amap, oltre al Presidio Slow Food, la Guardia Costiera e i pescatori locali.

L’obiettivo è stato da subito quello di comprendere le cause del calo, analizzando fattori ambientali e climatici, ma anche l’impatto della pesca sul mitile. Le attività hanno incluso l’individuazione di due aree di ricerca sperimentale, a Passetto e Portonovo, soggette a monitoraggi mensili.

Le analisi condotte finora indicano che il declino del mosciolo è legato a molteplici fattori interconnessi: assenza di mitili giovani, modifiche del substrato roccioso, ondate di calore marino, bassi nutrienti, scarsità di plancton, condizioni ambientali statiche, presenza di mucillagine e attività di prelievo non sostenibili.

L’auspicio condiviso è quello di arrivare presto a un modello di gestione efficace, capace di coniugare tutela ambientale e sostenibilità economica, così da garantire la sopravvivenza del mosciolo selvatico e della comunità che ne vive.