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Parla L’Aquila Calcio: “Abbiamo fatto tutto quello che dovevamo”

La società abruzzese accusa la Samb di "non aver fornito il numero di volontari prescritti" e aggiunge: "Impensabile consentire la vendita dei biglietti a territori immediatamente confinanti a quelli in cui vige il divieto"
Pubblicato il 27 Gennaio 2025

L’AQUILA. “La società ha fatto tutto ciò che era nelle sue possibilità e prerogative per garantire la sicurezza, a cominciare dalla decisione di vietare la vendita online dei biglietti e permettere l’acquisto solo in luoghi fisici e previa presentazione di un documento di identità”. Lo afferma in una nota la società de L’Aquila dopo i fatti di ieri.



“Inoltre – continuano – il club ha messo in atto con precisione tutte le prescrizioni preventivamente stabilite in sede di Gos (Gruppo operativo sicurezza), tra cui garantire il numero preciso degli steward previsti, 18”.

Dalla società abruzzese affermano invece che la Sambenedettese non avrebbe “fornito il numero di volontari prescritti” aggiungendo che “nel rispetto delle normative, non abbiamo assunto alcuna decisione in merito agli spostamenti delle tifoserie. Rinnoviamo il nostro impegno per la promozione di un ambiente sicuro e positivo durante le manifestazioni sportive. A tal fine, come sempre fatto finora, siamo pronti a collaborare con tutte le istituzioni e le forze dell’ordine per individuare e adottare misure volte a prevenire episodi di questa natura in futuro all’interno di un impianto che per la sua natura necessita di attenzioni peculiari. Non è pensabile di consentire la vendita dei biglietti a territori immediatamente confinanti a quelli in cui vige il divieto o la presenza di tifosi ospiti all’esterno del settore loro dedicato”.