SAN BENEDETTO DEL TRONTO. Non è una vittoria destinata a riempire le prime pagine o a essere celebrata come il ritorno in Serie C della prima squadra. Eppure, il successo della Sambenedettese Esordienti 2012 al torneo Kappa Soccer Cup, disputato a Giulianova dal 25 al 27 aprile 2025, ha un valore profondo per chi vive di passione rossoblù.
Dietro quella coppa si nasconde un anno intero di sacrifici, sorrisi, errori e abbracci. Un anno in cui i giovani atleti, guidati dai mister Marco Bucci, Giovanni Colletta e Gianluca Capriotti, e seguiti con attenzione dal responsabile della scuola calcio Mario Titone, hanno imparato a essere prima squadra e poi calciatori.
Si tende spesso a pensare che il calcio dei più piccoli sia solo un gioco. In parte è vero, ma è anche il primo vero banco di prova della vita: cadere, rialzarsi, rispettare compagni e avversari. È proprio lontano dai riflettori che nasce l’amore autentico per questo sport.
In campo, questi ragazzi hanno portato la maglia della Sambenedettese con umiltà, rispetto e sacrificio. Hanno onorato la città e i suoi colori con un entusiasmo silenzioso che oggi rappresenta una storia di rinascita.
Gran parte del merito va alla scuola calcio, che grazie all’impegno di Mario Titone e del suo staff, è riuscita in un solo anno a formare non solo migliori calciatori, ma soprattutto migliori ragazzi. Insegnare valori come carattere, lealtà e coraggio è un risultato ben più importante delle vittorie sportive.
Non serve soffermarsi sui gol o sulle classifiche: ciò che conta davvero sono le fondamenta solide che si stanno costruendo, proprio mentre anche la prima squadra sogna di tornare protagonista nel professionismo.
In un’età in cui il confine tra il divertimento e l’ossessione del risultato è sottile, educare i giovani ad amare il gioco senza esasperazioni rappresenta la vittoria più importante. È così che si crea un ambiente dove lo sport diventa molto più di una semplice competizione: un terreno fertile per la crescita personale.