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Gioco d’azzardo in Italia: l’impatto economico e il divario tra online e fisico

La filiera del gioco pubblico e legale continua a essere sempre più importante per le casse dello stato e per il gettito erariale, ma al suo interno troviamo grandi differenze tra comparto digitale e quello tradizionale. Ecco un’analisi dei numeri
Pubblicato il 15 Settembre 2024

C’è un divario netto tra il gettito fiscale del gioco online e quello del gioco terrestre. Lo ha evidenziato di recente un report del Sapar, che evidenzia come il settore terrestre raccolga circa 5 miliardi e 600 milioni di euro, mentre il gioco online si fermi ad appena, si fa per dire, un miliardo. 

Numeri inferiori, sì, ma con trend di crescita sempre più importanti e con un pubblico sempre più vasto per l’online, soprattutto per quanto riguarda il target giovane. Come riporta Casino Sicuro, la rivoluzione del web e del gioco digitale è tutta nella facilità di accesso, nelle minori restrizioni sulle puntate e sulle vincite, fattori che insieme alla fiscalità agevolata rendono il gioco online particolarmente attraente. 

Questa è solo una delle tante trasformazioni che hanno investito il panorama del gioco d’azzardo in Italia negli ultimi anni. Basti pensare che se nel 2017 il gioco terrestre rappresentava la stragrande maggioranza della spesa, con circa 10 miliardi di euro contro gli 1,4 miliardi dell’online, negli ultimi quattro anni la situazione è cambiata drasticamente. Il settore online, si legge su Casino Sicuro, ha registrato una crescita di 223 punti percentuali, raggiungendo i 4 miliardi e 400 milioni di euro nel 2023. Stesso periodo in cui, ovviamente, il settore terrestre ha subito una flessione del 19%, riflettendo un cambiamento nelle abitudini degli italiani, che guardano sempre di più al web per tutto quello che riguarda il loro intrattenimento.

Il gioco, secondo quanto emerge dall’analisi di Casino Sicuro, si sta redistribuendo: nel 2017, il gioco terrestre copriva il 54% della spesa totale, mentre nel 2023 questa percentuale è scesa al 42%. L’online, al contrario, è passato dal 7% al 21%, con una crescita destinata a proseguire negli anni a venire. Una crescita che è anche occupazionale: il settore delle AWP, che include oltre 250 mila apparecchi presenti in tutto il territorio italiano, offre lavoro a circa 150.000 persone. Gli apparecchi sono sottoposti a rigide normative, con puntate massime di 2 euro e vincite limitate a 100 euro.

Certo, ancora molto resta da fare. Servono nuove leggi, nuove tassazioni, nuove misure di contrasto al gioco illegale e di sostegno a quello responsabile. Ma il gambling si conferma ancora una volta una risorsa in più per l’economia italiana. 

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