FERMO. Un insegnante della provincia di Fermo si è rivolto nei mesi scorsi all’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico per chiedere un ammonimento nei confronti di una collega, il cui comportamento era divenuto sempre più molesto e persecutorio nel corso degli anni.
L’analisi della documentazione effettuata dalla Divisione Anticrimine ha confermato che la donna, spinta da un’infatuazione nata in ambito lavorativo, aveva assunto atteggiamenti ossessivi nei confronti del collega.
Nonostante l’uomo avesse sempre mantenuto un comportamento chiaro e distaccato, rifiutando le sue avances e le richieste di incontri al di fuori del lavoro, la donna aveva continuato a perseguitarlo inviandogli numerosi messaggi su WhatsApp, a qualsiasi ora del giorno e della notte.
Dopo essere stata bloccata sul telefono, la donna ha proseguito con la stessa condotta utilizzando altri canali, tra cui SMS e Messenger, fino a manifestare atteggiamenti sempre più aggressivi e scontrosi. Questo comportamento ha avuto ripercussioni psicologiche sulla vittima, che ha sviluppato stati d’ansia e paura, arrivando a modificare le proprie abitudini di vita per non restare mai solo.
Alla luce della relazione presentata dagli investigatori, il Questore di Fermo ha emesso un provvedimento di ammonimento nei confronti della donna.
La vittima è stata inoltre informata sulle misure di tutela previste per le persone vittime di violenza di genere e sulla presenza di centri antiviolenza nel territorio provinciale. Allo stesso tempo, alla donna ammonita è stata offerta la possibilità di rivolgersi gratuitamente ai Servizi Sociali, per intraprendere un percorso di recupero e riabilitazione.
L’ammonimento è una misura di prevenzione: qualora la destinataria non dovesse rispettarlo, scatterà automaticamente una denuncia nei suoi confronti da parte dell’Autorità Giudiziaria.