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Si finge erede per truffare l’eredità: a processo un uomo di 65 anni

Avrebbe falsificato due testamenti per ottenere un milione e 800mila euro. L'indagine partita dalla denuncia dell'erede legittimo
Pubblicato il 26 Marzo 2025



MONTEGRANARO. Era stato nominato amministratore di sostegno di un anziano in stato vegetativo, ma avrebbe approfittato di quel ruolo per mettere in atto un raggiro milionario. Un 65enne di Montegranaro – come riporta Il Resto del Carlino di oggi – è stato rinviato a giudizio con l’accusa di aver falsificato due testamenti per intascare l’intera eredità, pari a un milione e ottocentomila euro.

Le accuse mosse nei suoi confronti sono gravi: falsità in testamento olografo, falsità materiale commessa dal privato e falsità materiale commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici. Secondo quanto accertato dalla Guardia di Finanza di Fermo, l’uomo – che era anche cugino del defunto – avrebbe redatto di proprio pugno i testamenti, simulando la scrittura e la firma dell’assistito.

L’indagine ha preso il via a seguito della denuncia presentata dall’erede legittimo, insospettito dalle disposizioni testamentarie che favorivano interamente l’amministratore di sostegno e sua moglie. Uno dei due documenti indicava proprio quest’ultima come nuova beneficiaria di una polizza vita, sostituendo i nomi originari.

Attraverso perizie calligrafiche dettagliate, è emerso che le firme sui testamenti erano identiche e sovrapponibili a quella presente sulla carta d’identità del defunto. Gli esperti hanno confermato la totale incompatibilità con una stesura autentica da parte del cugino morto, che si trovava in condizioni di assoluta incapacità di intendere e volere.

Una volta acquisito il patrimonio, il 65enne e la sua famiglia avevano proceduto a diversificati investimenti finanziari, spostando e impiegando parte del denaro in titoli. I militari delle Fiamme Gialle hanno seguito i flussi bancari, consentendo alla Procura di ricostruire l’intero giro di soldi.

Il gip ha disposto il sequestro dei conti e dei beni mobiliari riconducibili all’uomo, che ora dovrà affrontare il processo davanti al tribunale di Fermo.