PORTO SAN GIORGIO. Un piano accurato e meticoloso ha permesso a una cittadina albanese di 53 anni di compiere un’ingente truffa a danno di una giovane residente a Fermo. L’episodio, che ha richiesto l’intervento dei Carabinieri della Stazione di Porto San Giorgio, ha portato all’identificazione e alla condanna della responsabile, già nota alle forze dell’ordine per reati analoghi.
Secondo quanto emerso dalle indagini, la donna ha prima raccolto informazioni personali della vittima e successivamente ha prodotto falsi documenti d’identità, riproducendo le generalità della giovane fermana. Grazie a questi documenti, è riuscita a stipulare due contratti di finanziamento: uno con per 14.000 euro, finalizzato all’acquisto di un orologio Rolex, e l’altro con per 5.500 euro, utilizzato per ottenere elettrodomestici. Il danno complessivo è stato di 19.500 euro.
La truffa è emersa nel mese di marzo, quando la vittima, ignara di ogni operazione, si è rivolta ai Carabinieri denunciando le anomalie. Le indagini avviate con prontezza hanno permesso ai militari di raccogliere prove decisive: contratti, documenti falsificati e contabilità. Questo ha consentito di ricostruire in dettaglio il piano fraudolento e individuare con certezza l’autrice del reato.
L’autorità giudiziaria ha disposto il rinvio a giudizio per la 53enne con accuse di truffa, falsità materiale, uso di atto falso e sostituzione di persona. Al termine del processo, la donna è stata condannata a 2 anni e 8 mesi di reclusione, riconosciuta colpevole per tutti i capi d’accusa.
L’operazione condotta dai Carabinieri di Porto San Giorgio si conferma un esempio di efficienza e tempestività investigativa, sottolineando anche l’importanza di denunciare tempestivamente situazioni sospette, soprattutto nel contesto digitale in cui le frodi identitarie sono sempre più diffuse.