FERMO. Dopo averla visitata in pronto soccorso e dimessa con una diagnosi ancora incerta, non ha smesso di pensarci. E il giorno dopo, seguendo un’intuizione, è tornato a casa della paziente e le ha salvato la vita. È la storia del dottor Francesco Bernetti Evangelista, premiato ieri al Quirinale con la medaglia d’oro al merito della salute pubblica, conferitagli dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.
Il fatto risale a circa un anno fa, quando una ragazzina era arrivata al pronto soccorso dell’ospedale di Fermo con febbre e un generico malessere. Dopo gli accertamenti era stata dimessa, ma il medico che l’aveva seguita nutriva ancora dei dubbi. Il sospetto di un’infiammazione midollare ha spinto Bernetti, al termine del turno, a fare qualcosa di raro: recarsi personalmente a casa della giovane. Lì ha convinto la famiglia ad effettuare un nuovo ricovero, rivelatosi poi decisivo.
L’episodio è stato ricordato nella cerimonia ufficiale di lunedì 7 aprile, alla presenza del ministro della Salute Orazio Schillaci e del Capo di Stato Maggiore della Difesa, Luciano Portolano. Il dottor Bernetti, oggi in pensione dopo una lunga carriera al reparto di Chirurgia del Murri di Fermo, al tempo lavorava in pronto soccorso per conto di una cooperativa.
La motivazione riportata nel riconoscimento, letto durante la cerimonia, evidenzia la straordinarietà del gesto: «Medico chirurgo in pensione, collaboratore di una cooperativa di supporto che opera nel pronto soccorso dell’Ospedale di Fermo che, insospettitosi di una possibile infiammazione midollare di una minorenne giunta e dimessa poche ore prima, decide a fine turno di andare a visitarla a casa, salvandole la vita con il ricovero immediato».
Un gesto di dedizione e responsabilità che oggi viene riconosciuto a livello istituzionale, sottolineando quanto l’umanità, oltre alla competenza, possa davvero fare la differenza nella medicina.