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Studentesse dell’Ipsia di Fermo al Micam: un ponte tra scuola e impresa

Un’opportunità unica per le giovani del settore moda: «Abbiamo visto con i nostri occhi il futuro della calzatura»
Pubblicato il 25 Febbraio 2025

FERMO. La formazione dei giovani non può limitarsi alla teoria, deve renderli protagonisti e coinvolgerli attivamente nel mondo del lavoro. È con questo spirito che Valentino Fenni, presidente della sezione calzature di Confindustria Fermo, ha accolto le due classi dell’Ipsia Ricci – indirizzo moda – al Micam, il più importante salone internazionale della calzatura.


L’iniziativa rientra nel progetto promosso da Assocalzaturifici, che ha visto la partecipazione di numerose scuole di moda italiane. Le studentesse hanno avuto l’occasione di osservare le collezioni e scoprire, attraverso lo spazio Academy del Micam, quanto di tradizione e quanto di tecnologia sia presente nella creazione di una calzatura.

«Erano anni che speravamo di arrivare al Micam, quando Confindustria Fermo ci ha confermato la possibilità non abbiamo esitato» raccontano con entusiasmo le professoresse Silvia Moriconi e Carmela Calabrò, che hanno accompagnato le 28 ragazze del progetto Masterclass Fendi.

Il viaggio è stato intenso: partite all’alba, le studentesse hanno visitato gli stand, incontrato imprenditori e studiato da vicino i prodotti esposti. «Abbiamo visto scarpe realizzate con materiali innovativi, come mele e arance, proprio come avevamo fatto noi l’anno scorso in un progetto nazionale» racconta una delle ragazze dell’ultimo anno.

Per Gianni Gallucci, presidente dei Giovani Imprenditori di Confindustria Fermo, questo tipo di esperienze sono cruciali: “Fare rete con il nostro sistema scolastico è determinante, così possiamo dare un futuro al distretto”. Un concetto ribadito dal direttore Giorgio Possagno: “Giovani, formazione e academy sono le parole chiave delle nostre politiche”.

Il presidente di Confindustria Fermo, Fabrizio Luciani, ha sottolineato il valore di iniziative come questa: “Le scuole sono un vivaio di talenti e le aziende devono essere inclusive e capaci di valorizzarli”.

Per le studentesse, il contatto diretto con il settore è stato illuminante: “Stiamo capendo se questa è la nostra strada, ma esperienze come questa e le ore trascorse in fabbrica da Fendi ci aiutano a scegliere il nostro futuro”.